Con l’avvio del nuovo anno scolastico riprendono anche le attività sindacali: la prossima settimana, giovedì 7 settembre, la parte pubblica ha fissato l’incontro con le organizzazioni rappresentative per avviare la sequenza contrattuale relativa all’ipotesi di Contratto collettivo nazionale 2019/21 sottoscritta a maggioranza all’Aran lo scorso 14 luglio e che a breve sarà approvata in via definitiva. “Quello di inizio settembre è un momento di confronto importante – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – , perché va a definire nei dettagli e rendere attuativo quanto stabilito finora a livello normativo. I risultati ottenuti sono in ogni caso già evidenti”.

L’elenco delle novità introdotte in accordo con l’Aran è assai lungo: “Sulla mobilità bloccata – dice il presidente del giovane sindacato rappresentativo – c’è una legge da rispettare, ma abbiamo fatto includere il diritto alla genitorialità per i minori, il congedo parentale, l’assistenza per la Legge 104 del 1992. Poi ci sono docenti Tutor e Orientatore, che entrano nella contrattazione: il tema della formazione dovrebbe essere oggetto per le nuove figure previste dal PNRR di una specifica sessione. C’è anche da definire nel dettaglio il mansionario professionale, che è cambiato ma con stipendi sempre bloccati. Intanto, abbiamo anche prodotto il 10% (non 3%) di aumento per le prestazioni lavorative straordinarie e per le ore aggiuntive. Per i precari abbiamo introdotti dei diritti sinora mai approvati, come i tre giorni annuali di permesso pagati al 100%. Per le donne dipendenti vittime di violenza siamo riusciti ad ottenere un risultato targato Anief, con ben 4 mesi (non 3) di congedo remunerato. Per gli Ata sono finalmente previste nuove figure, con aumenti correlati, e forme di carriera”.

Novità in arrivo anche per i Dsga, che volevano il riconoscimento di un ruolo dirigenziale e alla fine avranno le EQ: “Eravamo partiti – ricorda Pacifico – con un incremento in busta paga di 6 euro mensili e siamo arrivati a 60 euro mensili di indennità di direzione con possibili nuovi aumenti in contrattazione integrativa. Potranno accedere a fondi fino a ieri negati proprio dal contratto: se questo sarà ben definito nell’atto di indirizzo, il cui confronto partirà la prossima settimana, potranno finalmente da funzionari reclamare uno stipendio tabellare più alto. È bene precisare che senza Anief ci sarebbe stato solo il passaggio agli EQ. Inoltre, gli attuali Dsga – dice il sindacalista – potranno rimanere al loro posto e comunque ci sarà sempre la mobilità come strumento di tutela per i trasferimenti”.

Pacifico ricorda anche che sul contratto appena firmato ma in realtà già scaduto, “è importante che il Governo Meloni nelle more finanzi l’indennità di vacanza contrattuale, tra gli 8 e i 10 miliardi subito prima di mettere altrettanti miliardi a fine legatura per il rinnovo e chiudere un contratto che allinei gli stipendi all’inflazione galoppante di questi mesi”. Per questa grave mancanza, l’indennità di vacanza contrattuale pari al 50% del tasso di inflazione medio dell’ultimo biennio, Anief ha già predisposto appositi ricorsi nei tribunali del Lavoro”.

Il giovane sindacato, infine, ricorda che il Ccnl 2019/21 prevede l’autorizzazione per gli organi collegiali a svolgere riunioni online, che altrimenti si sarebbero svolte in presenza; l’accantonamento dell’ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari; l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari. Tutti temi che verranno affrontati e definiti nella sequenza contrattuale al via il prossimo 7 settembre.

UNO PER UNO I RISULTATI OTTENUTI CON IL CCNL 2023 ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Sono molti i risultati ottenuti con il contratto collettivo nazionale sottoscritto a luglio all’Aran:

–        i tre giorni di permesso (non due) retribuito anche al personale precario;

–        i 60 euro (non 6) mensili come indennità da assegnare ai Direttori dei servizi generali e amministrativi;

–        i 4 mesi (non 3) di congedo per le donne vittime di violenza;

–        l’autorizzazione per i Dsga per accedere ai fondi del MOF (fino ad oggi non era previsto);

–        l’autorizzazione a bandire corsi professionali per gli Ata facenti funzione su ruolo superiore;

–        la conservazione delle posizioni economiche e lo sblocco della metà, fermate nell’ultimo decennio a partire da quelli già valutati;

–        l’autorizzazione per gli organi collegiali a svolgere riunioni online, che altrimenti si sarebbero svolte in presenza;

–        l’accantonamento dell’ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari;

–        l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale.

 

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