Il Ministro Zangrillo e tutto il governo, da tempo ci racconta che lavorare nella pubblica amministrazione è molto bello, testuali parole è “figo” e che anche essere precari è una gran figata.

Ma poi arriva la triste realtà, tutta Italiana e scopriamo che l’annuncio di un emolumento straordinario di circa 1.000 euro medi per i lavoratori del settore dell’Istruzione non andrà ai lavoratori precari!

Giusto per ricordarlo ai ministri di questo governo, ogni anno circa 250mila precari consentono alla scuola pubblica statale non solo di funzionare, ma anche di esistere, grazie al loro impegno e al profondo senso dello stato di Docenti ed Ata.

Per il governo Meloni i precari non meritano nulla, neanche quei quattro soldi di aumenti dati al personale di ruolo.

In questo triste scenario, è all’ordine del giorno, il tanto pubblicizzato Piano Agenda Sud.

Dal 2 novembre infatti sono iniziati i contratti rivolti al personale Ata aggiuntivo previsto dal citato piano, con nomina dalle graduatorie di terza fascia.

Le regioni del Sud coinvolte sono Abruzzo, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna, Basilicata e Molise.

Come abbiamo già ampiamente preannunciato, il personale Ata organico aggiuntivo, per ora ha la certezza di avere un contratto con scadenza 31 dicembre 2023, come stabilito dall’articolo 10, comma 1 del DL 123/2023.

Non è una burla o altro, il tutto va di pari passo coerentemente con la politica di questo governo che vede il precariato al primo punto della agenda politica.

In totale sono 1.828 le unità di organico aggiuntivo.

Ovviamente, il profilo maggiormente richiesto è quello del collaboratore scolastico, profilo di cui le scuole necessitano, lo sanno bene i DS e DSGA, non è un caso infatti che i numeri ufficiali ci dicano 1.473 unità, contro i circa 400 assistenti amministrativi o tecnici.

Dalla bozza della legge di Bilancio 2024 ci sarebbe una norma che porterebbe ad una proroga fino al 15 aprile 2024 nemmeno fino al termine della didattica, ma al momento però è doveroso chiarire che non vi è alcuna ufficialità in tal senso, occorre infatti attendere la definitività del testo e quando la manovra verrà approvata entro il 31 dicembre.

 Da questo organico, le scuole stanno avendo quello di cui hanno sempre necessitato e richiesto, una accurata sorveglianza ai piani, assistenza, collaborazione e sicurezza.

I lavoratori Ata come sempre danno il loro contributo, dimostrando nei fatti ancora una volta che l’organico aggiuntivo Ata è una necessità per l’intero anno scolastico e non una richiesta sindacale infondata.

L’obiettivo deve essere quello di rafforzare le istituzioni scolastiche di tutta Italia, dotandole del giusto organico e non come successo fin qui con assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori perennemente sottorganico, un organico aggiuntivo che sia presente sempre, anno dopo anno dall’inizio dell’attività didattica al suo termine.

 

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