L’intervento dell’On. Marco Perissa ieri alla Sala Matteotti per l’Associazione TèP, Trasparenza è Partecipazione-l’accento sulla scuola, ha gettato luci penetranti sui pilastri fondamentali della società e della formazione dei giovani: la scuola, la famiglia e lo sport. Ha enfatizzato il ruolo cruciale dello sport nell’edificare il carattere degli studenti, evidenziando come questa pratica sia più di un semplice passatempo.


Per l’On. Perissa, lo sport rappresenta una palestra non solo per lo sviluppo fisico, ma anche per la formazione di valori cruciali nella vita degli studenti. Ha sottolineato come la sana competizione sia un terreno fertile per la crescita personale e come uno stile di vita sano, promosso attraverso lo sport, possa plasmare individui resilienti, pronti ad affrontare le sfide della vita.
Nel contesto educativo, il riconoscimento di tali pilastri sottolinea l’importanza di una visione olistica della formazione giovanile. La scuola, la famiglia e lo sport si intersecano in un tessuto che contribuisce non solo alla crescita accademica, ma anche allo sviluppo di una mentalità competitiva ma equa e di una salute fisica e mentale.


L’On. Perissa ha tracciato una chiara connessione tra la partecipazione sportiva e la costruzione del carattere, indicando come questo possa preparare gli studenti a navigare nel complesso panorama della vita attraverso un approccio sano e competente. La sua prospettiva ha ribadito il concetto che l’educazione non è solo apprendimento accademico, ma anche una formazione completa che contribuisce a plasmare individui ben equilibrati e pronti per il mondo.
È emerso chiaramente che, oltre alle infrastrutture nelle scuole, le numerose associazioni sportive presenti sul territorio giocano un ruolo significativo nell’abbattere i divari territoriali e combattere le disuguaglianze sociali. Ha sottolineato che questa realtà è particolarmente cruciale in contesti in cui mancano pari opportunità, rafforzando il concetto che lo sport ha il potere di unire e di garantire uguaglianza di accesso per tutti i ragazzi.

Nelle sue riflessioni, l’Onorevole ha evidenziato che le associazioni sportive sul territorio agiscono come ponti, collegando giovani di diverse provenienze e fornendo un terreno comune per la crescita e lo sviluppo. Queste iniziative diventano veicoli di inclusione sociale, contribuendo a superare barriere economiche e geografiche che potrebbero limitare l’accesso allo sport.

Il messaggio centrale è che lo sport, quando reso accessibile attraverso tali reti locali, ha il potenziale di essere un grande equalizzatore.
Ha sottolineato l’importanza di garantire che tutti i ragazzi, indipendentemente dalla loro provenienza o situazione economica, abbiano l’opportunità di partecipare e beneficiare degli insegnamenti e delle esperienze uniche che lo sport può offrire.
In questo contesto, lo sport diventa un agente di cambiamento sociale, unendo le persone attraverso una passione condivisa e fornendo un terreno in cui si possono costruire connessioni significative. La sua visione ha plaudito all’idea che lo sport dovrebbe essere un veicolo di inclusione, cooperazione e pari opportunità, contribuendo in modo tangibile alla costruzione di una società più equa e armoniosa.

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