Un anno molto difficile aspetta l’istruzione pubblica, soprattutto a fronte delle molte riforme messe in
cantiere dal governo Meloni e della diffusa contrarietà che tali riforme stanno generando.
Il fallimento sul nascere del progetto per l’educazione alle relazioni. La bocciatura della riforma
Valditara che istituisce percorsi superiori quadriennali da parte del CSPI. La contrarietà diffusa alla
riforma che porterebbe alla regionalizzazione dell’Istruzione pubblica. L’inciampo del governo con la
proposta di “gabbie salariali” per il personale scolastico. Le proteste di docenti e famiglie è stata la
proposta di sostituzione del Liceo economico Sociale con il liceo del “made in Italy”. Infine il
dimensionamento scolastico. Un intervento criticato da gran parte del mondo della scuola che se
porterà lo Stato a risparmiare 88 milioni di euro, determinerà anche una diminuzione del 10% delle
istituzioni scolastiche. E’ di ieri la notizia del ridimensionamento di fatto del 10% dei fondi PNRR e il
conseguente taglio di personale amministrativo.

Sulla scuola pubblica si dovrebbe investire, non si risparmiare. Noi socialisti lo sosteniamo da sempre.
Ogni euro risparmiato è un euro tolto all’efficacia del servizio. La scuola pubblica è il primo
strumento in possesso dello Stato per offrire pari opportunità ai cittadini e per creare una società in
grado di offrire a tutti la possibilità di esprimere i propri talenti, costruire un’esistenza dignitosa che
veda realizzate le proprie aspirazioni, partecipare alla creazione di una società migliore.
Noi socialisti siamo come sempre pronti a batterci per la scuola pubblica e per il personale scolastico
che in essa lavora affrontando difficoltà sempre maggiori.

Al personale scolastico, agli studenti, alle loro famiglie, ai lettori e alla redazione della vostra testata,
il PSI augura un sereno 2024!

Enzo Maraio, Segretario nazionale PSI e Luca Fantò, Referente nazionale PSI scuola

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