Una tempo erano Latino e Greco, oggi l’alternativa alle materie scientifiche sono Diritto ed Economia. È quanto emerge dai risultati ufficiali delle iscrizioni scuola 2024/25 diramati ieri dal MIM. È evidente che le scelte dei ragazzi siano guidate dalle possibilità di lavoro successive al diploma che, negli ultimi anni, danno per favoriti i laureati nelle discipline Stem, Matematica, Ingegneria ed Informatica in testa, seguiti da quelli in Economia, il che spiega la richiesta di indirizzi di studio che includano le materie giuridico-economiche piuttosto che quelle classiche. Non meraviglia intanto che il Liceo Scientifico continui ad essere la prima preferenza dei ragazzi che hanno concluso il primo ciclo di istruzione secondaria, richiesto dal 26,1% del totale. La novità è che allo Scientifico, per quelli che non brillano in matematica e temono lo studio delle lettere classiche, segue il Liceo delle Scienze Umane, che ha guadagnato un punto percentuale in più di iscrizioni rispetto allo scorso anno proprio grazie all’opzione economico-sociale (LES), piazzandosi in tal modo secondo fra le preferenze con l’11,2% delle richieste di iscrizione contro il 10,3% dello scorso anno. Il Liceo delle Scienze Umane ha, di fatto, sostituito il Liceo Classico, a cui si sono iscritti soltanto il 5,8% degli studenti contro il 6,2 dello scorso anno. La richiesta di materie giuridico-economiche fa registrare un incremento di iscrizioni anche negli Istituti Tecnici, dove l’indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing risulta scelto dall’8,7% dei futuri studenti dei Tecnici, mentre solo il 2,8 ha scelto l’indirizzo turismo, per un totale dell’11,5% di iscrizioni rispetto al 10,3% dello scorso anno.

Doverose due considerazioni:
1) Il Made in Italy è stato un flop e lo dicono i numeri: gli alunni che hanno richiesto di iscriversi al nuovo indirizzo di studi sono stati 375, che diviso una media di 20 alunni per classe fa circa 18 classi possibili su tutto il territorio nazionale; ricordiamo che erano 500 gli istituti con l’opzione economico-sociale delle Scienze Umane che avevano la possibilità di richiedere l’autorizzazione a formare classi prime del nuovo Liceo del Made in Italy: di questi istituti solo 92 avevano fatto richiesta del nuovo indirizzo, il che significa che, se per tutti e 92 si fosse formata almeno una prima, considerando sempre la media di 20 alunni per classe avremmo dovuto registrare 1840 richieste di iscrizione a fronte delle 375 realmente registrate, ovvero 1/5 delle aspettative minime.
2) il Liceo Classico va promosso e rivalutato, e probabilmente proprio la curvatura giuridica potrebbe essere la soluzione, considerato che al termine del quinquennio molti iscritti al classico entrano in facoltà tecnico umanistiche senza nemmeno le basi del Diritto. Inserire almeno nel biennio le materie giuridiche al Classico potrebbe incentivare i ragazzi a lanciarsi nello studio delle lettere classiche che restano una grande opportunità di formazione, per molti ancora la migliore; negli ultimi anni, purtroppo, il lavaggio del cervello sulla validità dell’acquisizione delle competenze in luogo delle conoscenze ha spostato l’interesse della platea scolastica verso indirizzi considerati più prossimi al mondo del lavoro, tuttavia le competenze fornite dallo studio del Latino e del Greco, contrariamente al parere di molti, non hanno rivali, in quanto allenano la logica, il ragionamento critico e la capacità di analisi, che per quanto sembri anacronistico sono davvero indispensabili per affrontare le sfide del mondo del lavoro e della vita. L’ideale, per dirla tutta e per rendere più attuale il Liceo Classico, sarebbe inserire il Diritto al triennio in luogo del biennio, riducendo anche solo di un’ora lo studio della letteratura latina e greca senza toccare il monte ore di grammatica e sintassi del biennio, fondamentali per acquisire gli strumenti necessari per affrontare le traduzioni. Peraltro Diritto e lettere classiche si combinano nel lessico alla perfezione, essendo parenti stretti nell’etimologia. Per tale motivo gli alunni del classico hanno una marcia in più per comprendere il Diritto, ed è un vero peccato che proprio loro ne sappiano nulla.

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