Riceviamo e pubblichiamo una lettera che ci arriva dall’Abruzzo: i docenti abruzzesi, impegnati anche nelle elezioni regionali, sono sul piede di guerra per quanto riguarda in particolare la data del concorso docenti infanzia stabilita dal ministero e divulgata questa mattina, in quanto coincidente con le operazioni di seggio elettorale.

Gentilissimi,
scriviamo a nome del Coordinamento Insegnanti Specializzati Sostegno, sezione Abruzzo, un organismo di tutela della scuola, dell’inclusione e della professionalità docente che lavora da anni per armonizzare le richieste del territorio con le necessità della macchina amministrativa.
Siamo a chiedere di dar voce alla nostra richiesta urgente di intervento, ai fini di un ordinato e proficuo avvio dei Concorsi Ordinari in via di attuazione.
E’ di questa mattina la notizia che il Ministero, con atto proprio, abbia definito il calendario delle prove, con avvio delle stesse il giorno 11 marzo ore 8.00 (scuola infanzia, posto comune e sostegno) ed a seguire nei giorni 12 marzo (scuola primaria, posto comune e sostegno) e quindi dal 13 al 19 marzo, esclusi sabato 16 e domenica 17, per il segmento relativo alla scuola secondaria.

Noi docenti interessati alla procedura siamo rimasti allibiti e increduli per la mancanza di rispetto portata alla regione Abruzzo, territorio ampio e con ben note peculiarità relativamente ai trasporti e alla capillarità della collocazione dei plessi scolastici, nell’imporre una data coincidente con la chiusura dei plessi per seggio elettorale, a maggior ragione dopo la visita del Ministro Valditara a Teramo il 17 gennaio scorso, alla presenza dell’assessore e attuale candidato Pietro Quaresimale: ben si può dire che il ministero sia sicuramente al corrente della tornata elettorale che interessa il nostro territorio.
Non si giustifica quindi la scelta di una data nazionale che aggrava l’organizzazione delle scuole e impedisce de facto al personale impiegato nei seggi di partecipare ai Concorso.

Per il rinnovo del Consiglio Regionale, infatti, le scuole sedi di seggio resteranno chiuse diversi giorni oltre la giornata di votazione, per permettere l’istituzione dei seggi, le operazioni di propedeutiche all’apertura del seggio, le votazioni, le operazioni di scrutinio ed infine di ripristino dei locali scolastici: il giorno 11, il personale componente i seggi sarà ancora in servizio dopo 24 ore di veglia vigile e costante, non essendo prevedibile a priori l’orario di chiusura dei plichi scrutinati.
E, non appena terminato, sarà il personale interno a dover sgomberare le aule e ripristinare i locali, con tempistiche anche in questo caso varie e variabili.

Sottolineando il numero rilevante di dipendenti MIM nominati a lavorare nei seggi, vogliamo chiedere come si possa pensare che le medesime scuole sede di seggio possano essere rese fruibili al Concorso in contemporanea con lo spoglio elettorale, come si pensi di trovare tra le sparute fila di dipendenti dell’amministrazione, sottratto tutto il personale già impegnato attivamente ai seggi, abbastanza personale per garantire sicurezza, pulizia e sorveglianza sia nei locali oggetto di ripristino post elettorale, sia nei locali sede concorsuale.

Ancora, come si pensi che la coesistenza di un evento rilevante nella vita di docenti -sempre più precari e con difficoltà lavorative- come il Concorso, possa non influire nella scelta delle persone tra il diritto dovere di voto e/o di accettazione di una nomina per l’ufficio elettorale: è prevedibile che i docenti rinuncino al diritto di scegliere i propri rappresentanti e del dovere civile di istituire i seggi, per concentrarsi nello studio. Stiamo parlando potenzialmente di 5503 persone, tra tutti gli ordini, gradi e classi di concorso.

Ci chiediamo inoltre, stante la nomina come personale di seggio, come si possa umanamente pensare di chiedere ad un docente precario di dover, a scelta, rinunciare ad un impegno civile o ad una possibilità di lavoro sicuro, pretendendo altrimenti una prestazione di rilevante valore sociale (in entrambi i ruoli di addetto ai seggi e di aspirante docente!) e professionale _di durata ininterrotta di 30 ore senza riposo_, dalle ore 6.00 del mattino della domenica 10 marzo alle ore 13.00 del giorno 11 marzo: il Ministero in questo dimostra ancora una volta quale sia il suo punto di vista nei riguardi dell’Abruzzo e degli abruzzesi, già costantemente relegati a fanalino di coda nell’assegnazione di posti di ruolo e opportunità e ridotti sempre al ruolo di gregari nella gestione centralizzata dell’amministrazione.

Stanchi di queste assurde pianificazioni, siamo a chiedere una soluzione al problema, attraverso il cambiamento della data ovvero della presenza ai seggi come giustificato motivo per pianificazione di prove suppletive.
Tantopiù che, da Bando, i docenti avranno una sola ed unica possibilità di svolgere la prova scritta del concorso, con validità su tutte le classi di concorso per le quali hanno pagato l’iscrizione: abbiamo colleghi presenti in ben 6 classi di concorso che, in servizio ai seggi, non riusciranno a presentarsi alla prova scritta per oggettiva impossibilità organica; abbiamo scuole in cui, stanti ambienti idonei, il medesimo personale si troverebbe a dover svolgere operazioni di ripristino post elettorale e sorveglianza concorsuale.
Il tutto, senza pensare alle conseguenze sul tessuto sociale abruzzese, di cui i lavoratori della scuola sono parte attiva, e per il quale la scuola è, in molti luoghi, supporto welfare attivo per le famiglie.

Grazie per l’ascolto,

CISS Abruzzo

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