giuseppe valditara

Il Ministero dell’Istruzione sta lavorando a una nuova norma per regolare la questione dei calendari scolastici e impedire alle scuole di istituire sospensioni delle lezioni in occasioni di festività non riconosciute dallo Stato italiano.

Evitare caos e conflittualità

La misura, che potrebbe essere adottata come provvedimento autonomo, nasce dalla necessità di evitare situazioni di caos e conflittualità come quella che si è verificata a Pioltello, dove la scuola secondaria di secondo grado “Iqbal Masih” ha chiuso per la fine del Ramadan.

Competenze tra scuole, Stato e Regioni:

Secondo le norme attuali, tocca alle Regioni: definire i calendari scolastici, nel rispetto delle festività nazionali. Le scuole possono derogare al calendario regionale solo per esigenze del Piano dell’Offerta Formativa, con l’obbligo di destinare almeno 200 giorni alle lezioni e rispettando la flessibilità regionale.

La sospensione per il Ramadan mancava di motivazione e superava il limite di 3 giorni fissato dalla Regione Lombardia. La delibera è stata annullata e sostituita, riducendo i giorni di sospensione e motivando la scelta.

Modifiche al DPR 275/1999:

Sarà necessario modificare il regolamento per l’ autonomia scolastica, il DPR 275 del 1999.

Le singole scuole non potranno istituire nuove festività di fatto e le modulazioni del calendario dovranno rispondere a requisiti puramente didattici e non a festività non riconosciute a livello nazionale.

A controllare saranno le Regioni.

La Flc-Cgil contesta la misura, definendola “l’ennesima misura ad uso e consumo della campagna elettorale”. La Cgil sottolinea che le scuole autonome possono già decidere 3 giorni di chiusura aggiuntivi durante l’anno scolastico, scelta deliberata dagli organi collegiali. Il timore è una limitazione dell’ autonomia scolastica.

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