educazione civica

– ASCOLTATE I DOCENTI E RISOLVETE IL PROBLEMA DELL’ EDUCAZIONE CIVICA A SCUOLA . Modificate l’art. 2 della Legge 92 del 2019, se non ora quando? –

In periodo di trasferimenti e rinnovo delle GPS cresce la tensione fra i docenti della A046, preoccupati per la cronica carenza di cattedre di materie giuridico-economiche e non più disposti a restare inermi, di fronte al rifiuto delle Istituzioni di adottare soluzioni a basso costo e dietro l’angolo, che avrebbero il duplice merito di restituire dignità non soltanto alla classe di concorso A046 ma anche all’insegnamento dell’Educazione Civica. La soluzione più ovvia per raggiungere entrambe i risultati con un colpo solo è proprio quella di trasformare l’Educazione Civica, ridotta a  contenitore multidisciplinare in cui far convergere “la qualunque”, in materia curricolare. A farsi sentire in merito, stavolta, è l’ennesimo gruppo di docenti della A046, che si unisce alla voce di svariati gruppi già presenti sui social, che da anni provano a smuovere le coscienze di chi ci governa senza successo.  Questo movimento spontaneo di oltre un migliaio di iscritti, ma rappresentativo di una platea ben più ampia, ha inviato alla nostra redazione un comunicato con preghiera di pubblicazione, in cui spiegano, o meglio ripetono, visto che ne abbiamo già parlato tante volte, le ragioni per cui è necessaria una svolta concreta partendo dalle criticità dell’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica. Come autrice de La Voce della Scuola e docente A046 sempre in prima linea sull’argomento, accolgo e pubblico di seguito il comunicato, precisando che le istanze provenienti dalla cdc A046 sono ben note, innanzitutto, all’On. Paola Frassinetti di FdI, sottosegretaria di Stato al MIM e referente per l’Educazione Civica, nonché all’On. Gimmi Cangiano di Fdl, componente della VII Commissione Cultura, ex docente A046 e primo firmatario di una valida proposta di legge rimasta nel cassetto, la AC957, alla Senatrice Ella Bucalo di Fdl, membro della VII Commissione Cultura, responsabile dipartimento Scuola e Istruzione di FdI e vicina ai docenti della A046 per convinzioni e cultura personale, oltre che al responsabile Scuola e Istruzione della Lega Mario Pittoni, a cui tanti docenti sono grati per il suo impegno e le sue competenze in ambito scolastico. Inoltre, questo ennesimo invito ad attenta riflessione sull’argomento è rivolto al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha fatto della cultura del rispetto e della legalità il Suo personale biglietto da visita nell’attuale esecutivo, senza ancora adoperarsi, tuttavia, per riportare almeno al secondo grado lo studio del Diritto, che del rispetto e della legalità è la principale espressione didattica. Di seguito il comunicato del movimento spontaneo Docenti A046, figlio del sentito disagio in cui versano migliaia di lavoratori della Scuola che chiedono, pertanto, risposte concrete.

Quando si parla di scuola e di Educazione Civica la popolazione scolastica vuole provvedimenti seri e lungimiranti. Lo chiedono i docenti, lo vogliono gli studenti. È arrivato il momento di introdurre la materia di Educazione Civica come insegnamento curricolare in sostituzione dell’attuale fallimentare insegnamento trasversale, in tutte le scuole secondarie di secondo grado.
PROPOSTA: Gli oltre 10.000 docenti di diritto ed economia, classe A046 satura e in esubero nonostante l’importanza che riveste lo studio della materia, CHIEDONO al Governo e a tutta la classe politica la MODIFICA DELL’ART. 2 DELLA LEGGE 92/2019: introdurre l’insegnamento curricolare dell’Educazione Civica (con Diritto del Lavoro e Educazione Finanziaria) in sostituzione della trasversalità, in tutte le scuole secondarie di secondo grado, affidando l’insegnamento ai docenti della classe A046 di Scienze Giuridiche ed Economiche.
È un provvedimento atteso dagli oltre 10.000 docenti A046, dagli studenti e dalle famiglie. Se non ora, quando?
La proposta appare logica, fattibile e di buon senso, per le seguenti

RAGIONI:
In maniera innegabile, con l’Educazione Civica insegnata trasversalmente nelle scuole secondarie di secondo grado, emergono le seguenti criticità:
– la contitolarità dell’insegnamento comporta molte complicazioni, tra cui il disorientamento negli studenti, che non sanno da chi e come vengono valutati, dovuto all’inesistenza di una specifica classe di concorso e di un collegamento rispetto alla tipologia di laurea e di abilitazione ministeriale per il docente di Educazione Civica. L’Educazione Civica, così come è stata concepita dalla legge 92/2019, non garantisce una piena efficacia formativa nei confronti dei discenti, riducendosi spesso ad un aggravio di lavoro burocratico per tutti i docenti. Da più parti si segnalano difformità ed irregolarità organizzative della disciplina, con differenziazione di approcci e contenuti tra i vari istituti scolastici, che, pur nel rispetto delle autonomie, avrebbero bisogno di una cornice normativa più approfondita e definita negli spazi, nei tempi e nella professionalità dei docenti che devono impartire la materia;
– la trasversalità dell’insegnamento e l’assenza di uno spazio orario autonomo, dedicato allo stesso, producono un’azione didattica labile, che snatura la materia in sé, proprio perché priva di un insegnamento strutturato che, data la specificità della materia, solo un docente curricolare in Discipline Giuridiche ed Economiche potrebbe garantire. Di contro, è d’uopo ricordare che la classe di concorso A046 di scienze giuridiche ed economiche è una classe di concorso satura e in esubero nazionale, un esubero che persiste anche in caso di riassorbimento, in quanto per lo più temporaneo.  Tale esubero annovera, peraltro, migliaia di docenti immessi in ruolo con la Legge 107 del 2015, spesso utilizzati dalle varie scuole in cui sono in organico pressoché esclusivamente per le sostituzioni dei colleghi assenti, su cattedre di potenziamento o per svolgere attività di sostegno, senza possibilità di insegnare la propria materia e senza alcuna possibilità di mobilità, proprio a causa della carenza di cattedre; infine, tale esubero  include anche un numero consistente di docenti ancora iscritti, dopo oltre 20 anni, nelle graduatorie ad esaurimento (GAE) e nelle graduatorie di merito dei concorsi, questi ultimi banditi inspiegabilmente ogni anno, a cui si aggiungono i nuovi corsi abilitanti. Per tale motivo le discipline giuridiche ed economiche annoverano anche il primato di una delle graduatorie con il maggior numero di docenti precari, che non hanno alcuna prospettiva, né di reale scorrimento né di stabilizzazione.

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