Pubblichiamo a seguire il contenuto con il quale il gruppo UDSS Unione Docenti Specializzati sul Sostegno e Specializzandi dell’Università Roma Tre ha lanciato ieri una raccolta firme. Un contenuto che ha l’obiettivo di sensibilizzare il ministero su diversi punti presenti nella bozza dell’ordinanza ministeriale che andrà a regolamentare l’aggiornamento delle GPD presentata ai sindacati il giorno 15 maggio.

A seguire i contenuti:

Rappresentiamo il pensiero di migliaia di docenti specializzati e specializzandi per le attività di sostegno, preoccupati per il contenuto delle bozze dell’ordinanza di aggiornamento delle GPS e dalla situazione in generale.

“La specializzazione sul sostegno in Italia ci è costata molto: mesi e mesi di studio intensivo, superamento con profitto di tre prove (prova preselettiva- prosegue il comunicato UDSS-, prova scritta e prova orale), un corso in presenza della durata di almeno otto mesi, con lezioni frontali, laboratori, tirocinio diretto e tirocinio indiretto. Sacrifici economici: rate universitarie, dai 3.000,00 € ai 4.000,00 €, ma anche spostamenti e pernottamenti poiché la maggior parte dei posti per la specializzazione sul sostegno sono attivati dalle Università situate nelle regioni del Centro e del Sud dell’Italia. Sacrifici personali: dovendo “trascurare” tutti i nostri cari e le nostre vite. Nonostante ciò, noi tutti abbiamo deciso di conseguire la specializzazione sul sostegno, soprattutto, perché abbiamo a cuore il successo formativo di tutti i nostri alunni e rivendichiamo la dignità e l’importanza sociale del nostro mestiere”.

Cosa chiede l’associazione rappresentativa degli insegnanti specializzati e specializzandi per le attività teorico-pratiche dell’inclusione?

“La conversione dei posti in deroga di sostegno (Organico di Fatto, ovverosia le supplenze al 30 giugno) in posti in Organico di Diritto (e, quindi, in posti disponibili per il ruolo); implementando un aumento dell’Organico di Diritto per il sostegno (come avvenuto con il piano di assunzioni straordinarie voluto dalla Ministra Lucia Azzolina durante il Governo Conte II, v. Legge Finanziaria 2021: grazie al quale sono state realizzate più di 30.000 assunzioni sul sostegno tra l’agosto del 2021 e quello del 2023);
l’inserimento “in coda” nelle GPS degli specializzati esteri in attesa di riconoscimento;
di non attuare la riserva del 15% sia per i posti di ruolo e sia per i posti di supplenza (come previsto dalla Legge n. 74 del 21 giugno 2023), per coloro che hanno svolto il Servizio Civile Universale (istituito dal D. Lgs. 6 marzo 2017, n. 40). Non vogliamo altre disparità tra noi docenti precari;

di rispettare, senza alcuna deroga, i vincoli previsti per i docenti di sostegno immessi in ruolo (nei precedenti anni e in futuro), in modo da raggiungere la tanto ricercata continuità didattica;
la creazione di una “Graduatoria Nazionale” per le immissioni in ruolo dei docenti specializzati in Italia, i quali hanno superato prove di ingresso, esami in itinere e discussioni finali per il conseguimento del titolo, dopo almeno otto mesi di corso, tenutosi in presenza. Tali forme di assunzione tengono conto sia dell’esperienza dei docenti precari, grazie ai quali da anni il sistema scolastico può funzionare, e sia del reale fabbisogno dei docenti di sostegno;

l’utilizzo dei docenti precari specializzati in altro grado (come i vari docenti ADSS “bloccati” nelle graduatorie meridionali) che non risultano occupati per sopperire alla mancanza di docenti specializzati in alcune regioni d’Italia e in alcuni gradi (soprattutto per le classi di concorso ADMM/ADEE/ADAA nelle regioni settentrionali), prima di procedere alla nomina, per tali posti di supplenza, di docenti specializzati esteri in attesa di riconoscimento o di docenti non specializzati in nessun grado (graduatorie incrociate). Anche in considerazione del fatto che l’utilizzo di docenti non specializzati su posti di sostegno vìola quanto sancito dalla Legge 104;

di non attuare la riduzione delle ore di sostegno attribuite agli studenti con disabilità. Anzi, auspichiamo un aumento delle ore di sostegno per tali studenti, in modo da coprire più ore e materie possibili (soprattutto nella Scuola Secondaria di Secondo Grado).

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