Treviso – Due studenti di religione musulmana frequentanti una scuola media di Treviso sono stati esentati dal seguire le lezioni sulla Divina Commedia di Dante Alighieri, considerata un’opera con un forte contenuto religioso, in contrasto con la fede dei due ragazzi. Il fatto riguarda due alunni di terza media.

La decisione è scaturita dall’attenzione del professore di lettere che, nel programmare lo studio del capolavoro della letteratura italiana, ha ritenuto opportuno informare le famiglie dei ragazzi già esonerati dall’ora di religione. Il docente ha inviato una comunicazione ai genitori chiedendo il consenso per trattare con i loro figli un’opera dai chiari riferimenti religiosi, considerata l’importanza di Inferno, Purgatorio e Paradiso nella Divina Commedia.

Le famiglie dei due studenti, rispondendo alla richiesta del professore, hanno espresso il desiderio che i propri figli fossero esentati dallo studio dell’opera di Dante. In accordo con la scuola, è stato deciso che i ragazzi verranno dispensati dai compiti in classe e dalle interrogazioni riguardanti la Divina Commedia.

Per non compromettere il percorso educativo degli alunni, l’insegnante ha organizzato un programma alternativo parallelo, dedicato alla lettura e all’analisi delle opere di Giovanni Boccaccio, altro pilastro della letteratura italiana, il cui contenuto è considerato più neutro dal punto di vista religioso.

Questa scelta ha suscitato dibattiti tra gli insegnanti e i genitori degli altri studenti. Alcuni ritengono che lo studio della Divina Commedia sia fondamentale per la comprensione della cultura e della letteratura italiana, mentre altri appoggiano la decisione, sottolineando l’importanza del rispetto delle diversità religiose e culturali.

Il dirigente scolastico ha dichiarato: “La nostra scuola si impegna a garantire un’educazione inclusiva che rispetti le convinzioni personali degli studenti e delle loro famiglie. L’obiettivo è assicurare a tutti gli alunni un percorso di apprendimento sereno e rispettoso delle loro differenze”.

La questione ha anche attirato l’attenzione dei media locali e dei social network, dove le opinioni risultano divise tra chi vede nella decisione un atto di rispetto verso la diversità religiosa e chi teme una perdita di valore educativo legato alla conoscenza delle opere classiche della letteratura italiana.

Questa vicenda solleva importanti riflessioni su come le istituzioni scolastiche possano bilanciare l’insegnamento delle tradizioni culturali e letterarie con il rispetto per le diverse credenze religiose presenti nella società contemporanea.

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