In attesa degli esiti per i restanti 13335 candidati che ad oggi ancora attendono, col fiato sospeso, gli esiti delle preselettive tenutesi in un’unica sessione il 23 maggio scorso a livello nazionale, analizziamo un altro quesito che gli aspiranti dirigenti scolastici hanno ritrovato tra le 50 domande del test preselettivo: i regali ai docenti, possibili fino a 150 euro.

Il dirigente scolastico ha l’obbligo di vigilare in quanto il divieto di offrire doni ai docenti, e quest’ultimi di accettarli, è chiarito da una specifica normativa ossia: il D.P.R. 62/2013, denominato “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”.

In esso è chiaramente espresso che i dipendenti pubblici non possono accettare regali oltre i 150 euro e che, quindi, tutti i regali di valore maggiore dovranno essere messi subito a disposizione dell’amministrazione per la restituzione o la loro devoluzione a fini istituzionali. Si legge, infatti, all’articolo 4 del D.P.R. 62/2013, del suddetto codice, che è fatto divieto di richiedere e accettare da terzi o da un proprio subordinato (e per il subordinato offrirne) “regali, compensi e altre utilità”, quali sconti o altri trattamenti privilegiati, anche se indirizzati al coniuge o a parenti fino al 2° grado del funzionario pubblico. Fanno eccezione solo “quelli d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia”. Il “modico valore” è fissato al di sotto dei 100 euro, ma in alcuni casi può arrivare a un massimo di 150.

Il classico “regalo di fine anno”, al centro delle attenzioni e delle discussioni nei gruppi dei genitori in questi ultimi giorni di scuola, è stato oggetto, dunque, d’esame il 23 maggio scorso nella preselettiva del concorso a dirigente scolastico.

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