È il caso di Antonio e Aldo, 53 anni il primo e 29 anni il secondo, iscritti entrambi al Profagri di Salerno per vincere una scommessa con se stessi: diplomarsi nella scuola statale. Una sfida avviata per caso due anni fa dai, due maturandi, che si concluderà con un lieto fine nei prossimi giorni.

IL FATTO

“Due anni fa si sono iscritti al Profagri di Salerno per una scommessa con se stessi, come narra Il Mattino, Antonio, che nel 1990 aveva conseguito un diploma di maestro d’arte, era ormai lontano dai banchi di scuola da oltre 35 anni. S’è iscritto col figlio per interesse, per passione negli studi in agricoltura e sviluppo rurale, ma anche per dare al figlio, Aldo, il buon esempio sul valore e l’importanza dello studio. Tenaci e concreti hanno iniziato un percorso di studi dopo la pandemia regolarmente in presenza. E tra 17 giorni esatti affronteranno la prima prova scritta dell’esame di maturità”.

DA “PADRE E FIGLIO” A COMPAGNI DI BANCO

«Qualche volta richiamo mio figlio sull’importanza di studiare non per l’obiettivo del diploma ma per la semplice sete di apprendere», riconosce papà Antonio. «È un modello di vita e adesso anche di scuola, papà è stato insuperabile, non ha mai mancato ad una lezione, è stato uno studente modello da otto e nove, sono orgoglioso di lui», ammette il figlio Aldo. Il papà ci rivela che l’iscrizione al Profagri è stata proprio frutto del caso. «Mia moglie infermiera iscrisse prima nostro figlio Aldo, poi anche me non dicendomi nulla – racconta il 53enne giardiniere – In un primo momento l’ho fatto per seguire mio figlio. Poi, una volta iniziato il percorso ha cominciato a piacermi. Ritornare sui banchi è stato emozionante ma al contempo difficile. Ho preso seriamente il percorso, per come sono fatto io le cose o le faccio bene o non le faccio. La difficoltà di memorizzare è stato il primo ostacolo.

 

La materia che mi è piaciuta di più è stata l’italiano, la letteratura: da ragazzo non la avevo studiata bene, mi hanno interessato particolarmente la letteratura e la storia»

 IL MESSAGGIO ALLA SCUOLA CONTEMPORANEA 

 Lo studio viene prima di tutto. «Aggiungerei che lo studio è vitale – dice papà Antonio – saltare delle tappe della vita non porta da nessuna parte: completare gli studi, appassionarsi allo studio è fondamentale per costruirsi un futuro migliore. Lo studio ci consente di costruirci un percorso e al contempo di avere una visione critica della realtà. La scuola è costruzione di senso». Antonio si rivolge ai ragazzi che decidono di abbandonare lo studio. «Studiate tutto quello che potete – dice – la scuola è la base della vita».

Autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.