Ultime ore per la presentazione degli emendamenti alle commissioni di competenza della Camera per migliorare il decreto legge n. 71/2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 126 lo scorso 31 maggio: solo il sindacato Anief ha presentato oltre 20 emendamenti al provvedimento da convertire in legge e approvare definitivamente nelle Camere entro la fine di luglio così da introdurre le nuove norme dal prossimo 1° settembre in coincidenza con l’inizio del nuovo anno scolastico. Con Cisal e Udir, gli emendamenti raggiungono quota 30.

 

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e Udir, segretario confederale Cisal, ricorda che “le proposte emendative suggerite dal sindacato toccano svariati temi, soprattutto per tutelare il personale: si va del sostegnola cui continuità didattica si può ottenere solo introducendo organici di diritto, cancellando quelli in deroga per i supplenti fino al 30 giugno, e immettendo in ruolo tutti gli insegnanti specializzati. Mentre speriamo che vi sia un ripensamento sulla facoltà che viene data alle famiglie di scegliere il docente precario di sostegno per l’anno scolastico successivo. Siamo poi convinti che servano accorgimenti per il reclutamento del personale: il tema dei concorsi deve essere allargato ai docenti che sono stati licenziati, chi ha sostenuto l’anno di prova non può ritrovarsi senza più ruolo. Inoltre, l’educazione motoria va praticata per tutto il ciclo della primaria”.

 

“È anche indispensabile – continua Pacifico – avviare un organico aggiuntivo ATA per il PNRR e l’Agenda Sud anche per il prossimo anno per rinnovare i contratti e senza dimenticare dei temi fondamentali, come il riconoscimento dell’idoneità per chi ha partecipato al primo concorso PNRR e la mobilità straordinaria con l’assegnazione provvisoria per tutti i neo immessi in ruolo anche con domanda cartacea. Alcuni nodi da sciogliere riguardano anche l’AFAM, per la quale abbiamo presentato proposte emendative, l’Università e la Ricerca: è importante definire nel contratto lo stato giuridico dei futuri contrattasti di ricerca e andare a sbloccare le risorse già finanziate per i ricercatori degli enti di ricerca, oltre che specificare meglio la figura del tecnologo”.

 

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