irene manzi

“Abbiamo depositato un pacchetto articolato di emendamenti al dl sport e scuola che presenta, purtroppo, tante criticità; dal tema dei percorsi paralleli relativi al sostegno alla questione della continuità didattica fino all’integrazione degli studenti con background migratorio. Speriamo che il governo apra a una discussione seria, ascoltando tutte le obiezioni e le proposte correttive arrivate durante le audizioni grazie al contributo di sindacati, esperti e associazioni.  Purtroppo, ci troviamo di fronte a un decreto con misure emergenziali e parziali che creano problemi invece di risolverli”. Lo scrive in una nota Irene Manzi, capogruppo del Pd in commissione cultura e responsabile nazionale scuola.

“Siamo consapevoli del fatto che le scuole abbiano bisogno di docenti di sostegno e gli alunni con disabilità di continuità didattica -chiarisce Manzi- ma la strada scelta è sbagliata. Non condividiamo, dunque, l’idea di un percorso parallelo e temporaneo di formazione dei docenti di sostegno alternativo al Tfa mentre manca un disegno di più ampio respiro di contrasto alla precarietà sempre più accentuata rispetto all’organico di diritto, non in grado di garantire effettivamente la continuità didattica.
Andrebbero in tale senso accolte le sollecitazioni emerse da parte del mondo accademico e dei sindacati sulla formazione dei docenti di sostegno e anche sul contenuto dei percorsi di sostegno.

Anche sull’integrazione degli studenti stranieri -ribadisce la capogruppo dem- non si tiene conto delle tante buone esperienze didattiche che in tante scuole del nostro paese si sperimentano. In particolare, l’assegnazione di docente di lingua italiana per stranieri solo nelle classi con più del 20% di studenti neo arrivati in Italia rischia di produrre un effetto molto limitato: andrebbe rivisto quel limite e, più in generale, servirebbero azioni di integrazione stabili per tutti gli studenti con background migratorio in orario curriculare e non solo extracurriculare, con interventi che accertino in modo uniforme sul territorio nazionale le competenze linguistiche possedute e con una presenza stabile e strutturata nell’organico di potenziamento degli  istituti dei docenti di lingua italiana per discenti stranieri. Auspichiamo ovviamente che il governo e la maggioranza siano realmente aperti ad un confronto esaustivo, approfondito, aperto e che tenga conto delle innumerevoli proposte migliorative emerse nel corso delle audizioni.

Vorremmo che si aprisse un confronto costruttivo, facendo un passo avanti nonostante il nostro giudizio negativo sul decreto. Vedremo se la maggioranza, come spesso accade, farà carta straccia della discussione parlamentare o aprirà a un vero confronto”. Così conclude Manzi.

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