Ciao La storia di Giacinto Puleo, un umile bracciante assassinato dalla mafia il 2 luglio 1962 a Bagheria, viene oggi riportata alla luce da Giuseppe Carchivi, studente della classe III sez. C del Liceo Scientifico Filolao di Crotone. L’iniziativa è parte del progetto “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità” promosso dal Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani (CNDDU), volto a sensibilizzare i giovani sulle vittime della criminalità organizzata.

 

Un Sogno Infranto dalla Mafia

Giacinto Puleo era un uomo onesto e laborioso, che dopo anni di lavoro in Germania aveva deciso di tornare nella sua città natale, Bagheria, con il sogno di acquistare un terreno da coltivare. Grazie all’aiuto di un amico, riuscì a prendere in gestione un limoneto, ignaro che fosse stato occupato abusivamente da un membro della mafia locale. Nonostante le minacce ricevute alla vigilia del raccolto, Puleo decise di non cedere e di continuare a lavorare nel terreno che tanto faticosamente aveva ottenuto.

Un Atto di Coraggio Estremo

La mattina del 2 luglio 1962, mentre si recava al lavoro, Giacinto Puleo fu brutalmente assassinato. I malviventi lo raggiunsero e, senza alcuna pietà, gli tolsero la vita con due colpi di lupara. La sua storia non rappresenta solo la cronaca di un omicidio, ma una dichiarazione di intenti: fino all’ultimo istante, Puleo ha difeso il suo sogno e la sua dignità, opponendosi alle minacce mafiose con coraggio e determinazione.

Un Esempio di Fermo Coraggio

Giuseppe Carchivi, nel suo approfondimento, ha sottolineato come la vicenda di Giacinto Puleo evidenzi la spietatezza della mafia, che non rispetta i sogni e i sacrifici degli uomini onesti. “La prepotenza della mafia è così spietata da non tener conto dei sogni e dei sacrifici degli uomini onesti, si appropria indebitamente di tutto ciò che le interessa senza rispettare i diritti delle persone,” scrive Giuseppe. “Commemorare le infinite vite strappate è un atto dovuto verso le vittime e verso il nostro Paese, perché dimenticare, tacere, nascondere rafforza e dà nuova linfa alla criminalità organizzata.”

L’Importanza della Memoria

Il CNDDU, attraverso il progetto “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità”, mira a diffondere tra le nuove generazioni storie di persone comuni che hanno dimostrato una fermezza e una nobiltà d’animo straordinarie. Il professor Romano Pesavento, presidente del CNDDU, ha dichiarato: “Ricordare figure come Giacinto Puleo, che mediaticamente non attirano l’attenzione della stampa perché svolgevano professioni umili, è fondamentale. La loro condotta dimostra tanta fermezza e nobiltà d’animo, e deve essere d’esempio per le giovani generazioni.”

La tragica vicenda di Giacinto Puleo, bracciante onesto ucciso dalla mafia, rappresenta un potente esempio di coraggio e determinazione. La sua storia, riportata alla luce dalle parole di uno studente, ci ricorda l’importanza di difendere i propri ideali e di non cedere mai alle minacce della criminalità organizzata. Attraverso l’educazione e la memoria, il sacrificio di Puleo continua a vivere, ispirando le nuove generazioni a lottare per una società più giusta e legale.

Autore