Mobilità dei Docenti: Libero Tassella (SBC) Abolire i vincoli ora

Libero Tassella

Nel dibattito politico attuale emerge una questione cruciale: l’abolizione dei vincoli nella mobilità dei docenti italiani. Questo è il momento per il governo guidato da Giorgia Meloni di intraprendere una forte azione politica per convincere l’Europa a eliminare questi ostacoli.

 

Il partito Fratelli d’Italia (FdI), rappresentato dal ministro Raffaele Fitto, dalla sottosegretaria al Ministero dell’Istruzione Paola Frassinetti e da Ella Bucalo, responsabile scuola di FdI, insieme alla Lega, con l’ex senatore Mario Pittoni, si sono storicamente opposti ai vincoli nella mobilità dei docenti. Tuttavia, questi vincoli furono introdotti dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi durante il governo tecnico di Mario Draghi, inseriti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il vincolo triennale, che obbliga i docenti neoassunti a rimanere nella stessa sede per almeno tre anni, è stato una misura controversa. Nonostante fosse previsto per l’anno scolastico 2023/24, è stato prorogato alla mobilità 2024/25 attraverso la legge Milleproroghe. Tuttavia, questo regime di deroghe e proroghe ha creato disparità di trattamento tra i docenti, generando malcontento e incertezza.

Secondo Libero Tassella di Scuola Bene Comune (SBC), è urgente che il governo italiano operi politicamente per convincere l’Europa ad abolire definitivamente questi vincoli. Tassella sostiene che tali vincoli non garantiscono la continuità didattica e, anzi, ostacolano la stabilizzazione del personale docente, arrecando danno all’istituzione scolastica.

Attualmente, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) e i contratti integrativi sulla mobilità possono solo prevedere deroghe temporanee. Questo approccio, però, non risolve il problema di fondo e continua a creare disparità tra i docenti che aspirano alla mobilità.

Per risolvere definitivamente la questione, è necessaria una decisa azione politica da parte del governo Meloni. Convincere l’Europa a rivedere le clausole inserite nel PNRR è un passo fondamentale per eliminare i vincoli che penalizzano i docenti e non apportano benefici reali alla scuola italiana.

Il governo Meloni ha l’opportunità di dimostrare un impegno concreto nel migliorare il sistema scolastico italiano, eliminando i vincoli nella mobilità dei docenti e assicurando un trattamento equo per tutti. La posta in gioco è alta: si tratta di garantire una maggiore stabilità e qualità dell’insegnamento, fondamentali per il futuro della nostra istruzione.