Dibattito acceso sui percorsi abilitanti e le immissioni in ruolo nella scuola italiana, Cangiano respinge critiche Azione

gimmi cangiano
Gimmi Cangiano

L’On. Gimmi Cangiano, esponente di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Istruzione alla Camera, ha rilasciato oggi una dichiarazione in risposta alle recenti critiche mosse dal partito Azione.

 

Cangiano ha definito le polemiche sollevate da Azione come “infondate e pericolose“, sottolineando che l’obiettivo del governo Meloni e del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara rimane quello di “abbattere il precariato” nel settore scolastico.

Il deputato ha ricordato che le procedure per l’abilitazione e il reclutamento del personale docente a tempo indeterminato sono cambiate negli ultimi anni, richiedendo ora percorsi formativi specifici per l’acquisizione dei crediti necessari. Ha inoltre enfatizzato che l’accesso al ruolo avviene ormai principalmente tramite concorso, abbandonando i “diversificati meccanismi” che in passato hanno contribuito all’aumento del precariato.

Cangiano ha poi puntualizzato che questa strada dei concorsi è l’unica riconosciuta dall’Unione Europea e alla base dei concorsi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ha invitato i colleghi di Azione e del centrosinistra a comprendere questa realtà, accusandoli di “facile demagogia” e di “tendenza a confondere e aizzare“.

Il rappresentante di Fratelli d’Italia ha inoltre sottolineato che molte delle regole attuali erano già in vigore prima dell’insediamento del governo Meloni. Nonostante le difficoltà nei rapporti con il Ministero dell’Università e della Ricerca per i percorsi abilitanti e le contrapposizioni politiche e sindacali, Cangiano ha affermato che l’attuale esecutivo ha dato “più risposte positive in 20 mesi che chi oggi ci attacca in 20 anni“.

La dichiarazione di Cangiano evidenzia le tensioni in corso nel dibattito sulla riforma del sistema scuola, con particolare attenzione alle modalità di reclutamento e stabilizzazione del personale docente. Resta da vedere ora come evolverà la discussione su questi temi per il futuro dell’istruzione nel paese.