Bullismo e cyberbullismo (Legge 70/24). La legge 71/17 necessitava di un aggiornamento arrivato sette anni dopo
Bullismo e cyberbullismo (Legge 70/24). Un aggiornamento necessario
Bullismo e cyberbullismo (Legge 70/24). La Legge 71/17 voluta dalla parlamentare e docente E. Ferrara ha avuto il pregio di regolamentare per la prima volta un fenomeno che già nel 2017 era preoccupante. E. Ferrara lo ha potuto fare con una certa autorevolezza, in quanto toccata come insegnante dalla tragica vicenda di Carolina Picchio, suicida per la responsabilità dei compagni che avevano postato calunnie sul Web.
In questi sette anni La legge 71/17 ha avuto diversi meriti: l’istituzione di un referente al contrasto del cyberbullismo, l’ammonimento, la sezione di Regolamento dedicato al fenomeno, il maggiore coinvolgimento di Istituzioni locali e nazionali…. Ovviamente non poteva essere considerato un provvedimento perfetto.
Presentava alcune criticità. Innazitutto il disposto limitava il suo intervento al cyberbullismo o bullismo online. Infatti il titolo di apertura della legge 71/71 era “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo“. La nuova legge ha questa nuova formulazione “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo”.
Da qui era necessario inserire nell’articolo 1 della L.71/17 il seguente paragrafo (1-bis): “Ai fini della presente legge, per “bullismo” si intendono l’aggressione o la molestia reiterate, da parte di una singola persona o di un gruppo di persone, in danno di un minore o di un gruppo di minori, idonee a provocare sentimenti di ansia, di timore, di isolamento o di emarginazione, attraverso atti o comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni”
Nei prossimi giorni un nuovo contributo.