ANIEF: via al Manifesto degli ATA in previsione del nuovo contratto. Buono pasto e qualifica dirigenziale ai DSGA

Manifesto ATA Anief

L’ ITI Enrico Medi di San Giorgio a Cremano è stato teatro di una significativa iniziativa promossa dall’ANIEF, che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone tra personale scolastico, sindacalisti e politici. L’incontro ha messo in evidenza questioni centrali legate alla valorizzazione e al riconoscimento del personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) nelle scuole italiane. “L’evento alla vigilia della riapertura del tavolo nazionale, serve a dar voce a problematiche spesso sottovalutate” ha spiegato il presidente di ANIEF Marcello Pacifico, ribadendo la necessità di una gestione più efficace e di un riconoscimento salariale e professionale adeguato per queste figure chiave del sistema educativo.

Il ruolo centrale del personale ATA

Il personale ATA svolge un ruolo indispensabile all’interno delle scuole italiane, garantendo la funzionalità quotidiana degli istituti. Nonostante il loro contributo, queste figure spesso operano nell’ombra e con risorse limitate, sentendosi talvolta dimenticate sia dal punto di vista professionale sia salariale, ha detto Ettore Acerra, direttore dell’ USR Campania intervenuto durante l’incontro, sottolineando le difficoltà connesse alla sua gestione. Acerra ha spiegato come si sia scelto di mantenere invariati i numeri dell’organico nonostante il dimensionamento scolastico e la riduzione del numero di istituti, proponendo agli interlocutori politici e sindacali una riforma che scolleghi il numero di personale ATA dal numero degli studenti e lo leghi alla complessità delle strutture.

Politica e valorizzazione del personale ATA

Il tema dell’iniziativa ha trovato consenso anche tra i politici intervenuti, tra cui Manzi del Partito Democratico e Cangiano di Fratelli d’Italia. Entrambi hanno ribadito l’importanza del personale ATA, evidenziando come la qualità del sistema scolastico dipenda anche dal loro lavoro. Hanno sottolineato la necessità di rivedere i contratti e di garantire un adeguato aumento degli stipendi, in modo da riconoscere economicamente valore ed importanza di queste figure professionali.

Con l’obiettivo di evitare una marginalizzazione degli ATA all’interno delle dinamiche scolastiche, Manzi e Cangiano hanno entrambi riconosciuto l’importanza di percorsi di formazione per garantire aggiornamento costante e adeguata professionalità alle scuole.

Le richieste dell’ANIEF

Marcello Pacifico, presidente di ANIEF, ha posto l’accento su alcune richieste concrete per migliorare le condizioni di lavoro del personale ATA. Pacifico ha parlato della necessità di riconoscere il buono pasto a tutti i dipendenti ATA e ha proposto che i DSGA (Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi) siano riconosciuti come dirigenti quadri della pubblica amministrazione, riflettendo così il loro effettivo ruolo di coordinamento all’interno delle scuole.

“Non è che abbiamo firmato un contratto condiviso al 100%” – ha tenuto a spiegare Pacifico parlando del CCNL 2019-21 – “ma era l’unica maniera per stare ad un tavolo importante e con la forza di aprire a miglioramenti concreti, sia salariali che normativi”. Pacifico ha lanciato il Manifesto degli ATA, un documento che sintetizza le richieste della categoria in vista delle nuove trattative contrattuali. Tra queste, l’adeguamento salariale e il riconoscimento di status adeguati per tutte le figure del personale ATA sono considerate priorità.

La voce del pubblico

L’iniziativa ha dato spazio anche agli interventi del pubblico raccolti dal Direttore de La Voce della Scuola, Diego Palma, con numerosi contributi da parte dei presenti. Uno degli interventi più applauditi è stato quello di Luigi Bruno, rappresentante del Comitato Spontaneo Evoluzione ATA, che ha discusso le problematiche del proprio lavoro con la consulta ATA dell’ANIEF. Bruno ha messo in evidenza le difficoltà che il personale ATA affronta quotidianamente, sottolineando come queste problematiche necessitino di una risposta concreta da parte delle istituzioni e dei sindacati. Ai politici, in particolar modo alle forze di Governo, è stata ribadita la necessità impellente di ripristinare l’organico aggiuntivo e di intervenire in maniera incisiva per risolvere il problema del precariato nel comparto ATA.

L’incontro ha dimostrato che il personale ATA non chiede solo aumenti salariali, ma anche un riconoscimento della propria dignità professionale e la possibilità di partecipare attivamente ai processi di evoluzione del sistema scolastico.

La partecipazione attiva come strumento di evoluzione

Diego Palma, direttore de La Voce della Scuola, ha in conclusione sottolineato l’importanza della partecipazione attiva per ottenere risultati concreti. “Il miglioramento dei diritti del personale ATA non passa attraverso suggestioni rivoluzionarie ma inconcludenti” – ha detto Palma –“ma tramite il coinvolgimento diretto dei lavoratori nelle decisioni che riguardano la loro professione e la capacità di pesare nel momento in cui si prendono le decisioni”.

Palma ha ribadito che solo attraverso un dialogo continuo e costruttivo tra istituzioni, sindacati e lavoratori si potranno raggiungere risultati duraturi, capaci di garantire non solo un miglioramento economico, ma anche una valorizzazione reale del personale ATA.

Spiragli per il futuro

L’incontro di San Giorgio a Cremano ha messo in evidenza l’importanza di dare voce al personale ATA e di affrontare le loro problematiche in modo serio e responsabile. Le richieste emerse, dall’aumento degli stipendi alla valorizzazione delle loro competenze, rappresentano un passo necessario per garantire un sistema scolastico più efficiente e inclusivo. L’impegno dei sindacati, unito al sostegno politico, sembra orientato verso una maggiore tutela e dignità per una categoria che troppo spesso rimane ai margini del dibattito pubblico.

5 Comments

  1. Lucia Paternò

    Come mai dopo 30 anni parte il manifesto??
    Quando devono tagliare e stringere tutto sul personale ATA collaborare in primis sono tutti pronti e nessuno si oppone.
    Delusa

  2. Rita Mantio

    Sarebbe quasi ora che riconoscessero quello che facciamo.Siamo sottopagati,non abbiamo buoni pasto e da noi pretendono la luna un sovraccarico di lavoro esagerato

  3. Annarita

    Siamo con un organico sempre più ridotto (parlo da collaboratrice scolastica)nonostante ci siano stati accorpamenti di più comprensivi e quindi più sedi da seguire, sovraccarico di lavoro con spostamenti di sede per coprire personale assente per non nominare. Ci stanno spremendo fino all’osso e soprattutto con uno stipendio da fame

  4. Claudio

    Agli Assistenti è relegato un ruolo marginale così come lo è stato negli ultimi contratti sottoscritti, non parliamo dei Tecnici che oramai sono solo una figura ambigua ed astratta confusa, ma degli assistenti in generale, vedo che una delle richieste è la riscrittura delle figure di Assistente.
    Immagino che la riscrittura sia solo peggiorativa quindi, nonostante il peso dei carichi attuali, io propendo per lasciare lo status quò.

  5. Enrico F.

    Il Manifesto ATA è solo uno specchietto per le allodole messo in campo da chi lo scorso contratto ha escluso l’area C e quindi la possibilità di carriera per gli Assistenti, ha eliminato le 35 ore dal contratto, ha pensato solo a come affidare un incarico in più ai collaboratori scolastici che passeranno Operatori mascherando la mossa con un nuovo profilo.
    Per fortuna almeno ha sanato la categoria degli AA facenti funzione.
    Ora spero dia ai DSGA anche la Dirigenza così potrà vantarsi di aver valorizzato gli ATA.

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