Assegnazione Provvisoria, sostegno senza titolo: nulla di nuovo, inutile illudere i docenti immobilizzati

immobilizzati

Anche quest’anno si potrà chiedere assegnazione provvisoria sul sostegno senza titolo purche’ si abbia almeno un anno di servizio specifico. È per caso una novità questa? No, nulla di nuovo sotto il sole eccetto che, data la mole considerevole di docenti che hanno conseguito il titolo per il sostegno negli ultimi tre anni, i posti in deroga sul sostegno (fase 41) sono diventati una chimera e, specialmente alla secondaria di secondo grado, ottenere l’assegnazione sul sostegno senza titolo, in particolare sulle cdc in  esubero al Sud, e’ praticamente impossibile. Peraltro, i docenti di ruolo immobilizzati fuori provincia hanno, non uno, ma dai 5 ai 7 anni di servizio, ormai, sul sostegno senza titolo, avendo coperto le cattedre quando c’era penuria di titolati, fino a tre anni fa, assicurando in tal modo il servizio a favore degli alunni più fragili. Anche quest’anno, però, la loro considerevole esperienza maturata sul campo verrà valutata al pari di chi ha svolto anche un solo anno di servizio specifico. Se già si iniziasse a dare un senso al merito, rappresentato, in tal caso, da maggiore servizio e maggiore esperienza sul sostegno, si potrebbe quanto meno aprire uno spiraglio che darebbe, ai docenti immobilizzati, una speranza in più; diversamente, è davvero inutile anche ribadire la possibilità di concorrere in assegnazione ai posti in deroga, perché non ci sono e non ci saranno. Intanto, urge forse un ripasso di ciò che vivono, tanto per cominciare, i docenti assunti con la L.107/2015 che da 9 anni, ormai, non riescono a rientrare? Urge forse un ripasso di ciò che vivono tutti i docenti fuorisede titolari su cdc sature, come la A046, l’A019, o l’A045, per dirne alcune? E della condizione di impossibilità ad ottenere il trasferimento interprovinciale prima e l’assegnazione provvisoria dopo alla primaria, al Sud, c’è ancora bisogno di parlare?

Eppure ci ritroviamo da anni a ricordarlo, in tutte le sedi possibili, che urgono misure urgenti, anzi urgentissime, a garanzia di diritti fondamentali di tutti i lavoratori, primi fra tutti quello all’ottimizzazione della sede di servizio ed al ricongiungimento familiare, diritti che appartengono anche ai docenti e che sembrano, puntualmente per loro, totalmente ignorati. Perché?

Quando si comprenderà, una buona volta, che il benessere degli alunni e dunque della scuola passa inevitabilmente per il benessere dei docenti? Lo scorso anno ho eseguito, con l’aiuto di colleghi preziosissimi, uno studio dettagliato sugli esiti delle A P per i docenti maggiormente penalizzati, i risultati erano catastrofici, naturalmente al Sud, ed in particolare per l’A046 e la Primaria. Valditara ha annunciato di voler stanziare 515 mln di euro per le mense scolastiche, in particolare al Sud: potrebbe essere di buon auspicio per i docenti della primaria, che invocano il tempo pieno da una vita per aumentare le cattedre e prevenire la dispersione? E invece, quando si deciderà di affrontare la piaga della cdc A046, in esubero cronico da almeno 10 anni e ignorata persino a proposito dell’Educazione Civica? Insomma, fermo restando la boccata d’ossigeno dei corsi abilitanti, l’unica realtà degna di nota che potrebbe aiutare qualche docente di ruolo fuori sede a lavorare nella propria provincia almeno in Assegnazione provvisoria, è certo, viceversa, per tutti gli altri, per chi non ha avuto la possibilità economica di accedere alle nuove abilitazioni o semplicemente non possiede i titoli necessari per accedervi, spiace dirlo, ma si prevede il solito nulla cosmico di domande soddisfatte in AP al pari di quelle (in)soddisfatte in occasione dei trasferimenti interprovinciali, che restano la pecora nera, da almeno 10 anni, del sistema scolastico italiano.

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