Caldo in Aumento nelle Scuole: Il CNDDU chiede soluzioni immediate

Caldo in Aumento nelle Scuole: Il CNDDU chiede soluzioni immediate

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU), presieduto dal professor Romano Pesavento, ha portato all’attenzione pubblica una problematica che coinvolge numerosi istituti scolastici italiani, in particolare quelli delle regioni del Sud: l’aumento delle temperature e l’inadeguatezza delle strutture scolastiche per affrontare il caldo estivo. Le testimonianze raccolte dal CNDDU, giunte attraverso numerose email, suggeriscono un disagio diffuso tra studenti e docenti, alimentando il dibattito sulla possibilità di posticipare l’inizio dell’anno scolastico.

 

Condizionatori: Un Lusso per Pochi

Dai dati raccolti, risulta che circa 16.000 sistemi di areazione climatizzata sono attualmente presenti nelle scuole italiane. Tuttavia, questi sono prevalentemente installati negli uffici amministrativi e dirigenziali, lasciando le aule scolastiche, spesso sovraffollate e esposte direttamente al sole, senza adeguata climatizzazione. Questa disparità crea un ambiente disagevole per studenti e docenti, che si trovano a dover affrontare temperature che superano frequentemente i 30 gradi, soprattutto durante i mesi estivi e nelle regioni meridionali.

Dress Code e Difficoltà Pratiche

A complicare ulteriormente la situazione, le norme dei regolamenti d’istituto scoraggiano l’uso di abbigliamento leggero e informale, come pantaloncini corti e magliette scollate, per mantenere un certo decoro nel contesto scolastico. Questa restrizione, sebbene comprensibile dal punto di vista disciplinare, aumenta il disagio per chi trascorre molte ore in ambienti poco ventilati e non climatizzati. Durante gli Esami di Stato, i disagi dovuti al caldo sono stati tali da spingere alcune scuole a prendere in prestito ventilatori dagli uffici amministrativi e dai laboratori per garantire il normale svolgimento delle prove.

Proposte per Affrontare l’Emergenza

Il CNDDU sostiene che la presenza di sistemi di climatizzazione non dovrebbe essere limitata solo agli uffici, ma estesa alle aule, soprattutto quelle con esposizione diretta ai raggi solari. In mancanza di condizionatori, suggerisce l’utilizzo di materiali isolanti per schermare le vetrate e ridurre così la temperatura interna. Queste misure non solo migliorerebbero il comfort durante le lezioni, ma avrebbero un impatto positivo sulla qualità dell’apprendimento.

Calendario Scolastico: Una Riflessione Necessaria

Il tema del calendario scolastico è centrale nelle riflessioni del CNDDU. Il Coordinamento propone di posticipare l’inizio delle attività didattiche al 26 settembre e di concluderle entro il 18 giugno. Un calendario più in linea con le condizioni climatiche attuali potrebbe ridurre i disagi e garantire un ambiente più salubre per tutti. L’idea è anche quella di evitare riunioni del primo collegio docenti in ambienti poco areati o non climatizzati, dato che il personale docente supera spesso le cento unità e ha un’età media elevata.

Salute e Benessere Come Priorità

In conclusione, il CNDDU sottolinea che la tutela della salute pubblica, sia per i lavoratori sia per gli studenti, è un diritto inalienabile e che dovrebbero essere prese misure urgenti per migliorare le condizioni ambientali nelle scuole italiane. Evitare ulteriori disagi causati da temperature estreme è una necessità, e la proposta di rivedere il calendario scolastico è un passo in questa direzione.

Il professor Romano Pesavento, presidente del CNDDU, invita a riflettere su queste problematiche e a considerare interventi che vadano oltre le semplici risposte emergenziali, puntando a un miglioramento strutturale e duraturo delle condizioni scolastiche in tutto il Paese.