Comitato Nazionale Docenti Vincolati: “Se è vero che il futuro della società, la formazione del cittadino del domani, dipenda da siffatta categoria, è questo il momento di dimostrarlo”

Comitato Nazionale Docenti Vincolati: “Se è vero che il futuro della società, la formazione del cittadino del domani, dipenda da siffatta categoria, è questo il momento di dimostrarlo”

Uno dei principali aspetti sui quali dovrebbe soffermarsi la nuova legislatura, nonché le OOSS, enti preposti alla tutela del docente, è quella inerente il vincolo triennale, imposto ai docenti entrati di ruolo solo a far data dal 2019, con evidente violazione dell’art 3 della Costituzione, in specie il principio di uguaglianza sostanziale e formale. Si pensa, o si è pensato, che la ratio sottesa all’introduzione del vincolo fosse quella di garantire la continuità didattica e dunque la permanenza del docente nella sede di assunzione. Lo stato dell’arte evidenzia come, in realtà, l’effetto sortito sia assolutamente antitetico: per un verso, sempre più spesso i docenti, assunti in sede lontane da casa, ricorrono ai vari strumenti messi a loro disposizione pur di stare vicini alla propria famiglia, considerato che si è genitori. Senza parlare di uno stipendio che non basta per affrontare le varie spese che la permanenza fuori casa impongono.

Per altro verso, è sufficiente volgere lo sguardo alle diverse realtà scolastiche per constatare come, sovente, i Dirigenti Scolastici in alcun modo assicurano la continuità, facendo spesso ruotare tutti i docenti, indistintamente, in base a logiche didattiche che poco tengono conto della famigerata continuità di cui sopra. Dunque, non sarebbe più facile permettere a ciascuno di lavorare vicino casa, cosicché si abbia davvero la permanenza del docente nella sua sede, si abbia un docente motivato e sereno che svolge la sua attività nel modo più proficuo per gli alunni?

Non sarebbe altresì opportuno rivedere il sistema delle aliquote sottese al meccanismo della mobilità?
Non trascurabile, inoltre, il dato per cui si dovrebbe rivedere il sistema di riparto di competenze in materia, demandando altresì la contrattazione nuovamente alla sua sede originaria, quale l’alveo sindacale.
Si è davvero a favore del docente e dei suoi alunni?

Se è vero che il futuro della società, la formazione del cittadino del domani, dipenda da siffatta categoria, è questo il momento di dimostrarlo, di mettere in campo tutti gli strumenti che consentano al docente di assolvere nel migliore dei modi ai suoi doveri, consentendogli contestualmente di far valere i suoi diritti, nella prospettiva di sostenere una scuola che contribuisca davvero a costruire la società di domani!

Angela Mancusi, presidente del Comitato Nazionale Docenti Vincolati

1 Comment

  1. Credo che sia ragionevole e giusto poter lavorare vicino la propria residenza per trasmettere il meglio nello svolgimento del proprio ruolo. Non mi sembra giusto, inoltre, che ogni ministro debba stravolgere tutte le normative a discapito dei docenti!

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