Concorso docenti di religione: 6428 posti a bando, ma per il SAIR molte criticità nella valutazione della prova

Dopo l’infornata di concorsi docenti legati al PNRR, e l’apertura della piattaforma del concorso dirigenti, anche gli insegnanti di religione cattolica si apprestano (dopo un ventennio) a partecipare alla procedura selettiva a loro dedicata.

Sono infatti 6400 i posti che il MIM, a seguito dell’accordo  con la Conferenza Episcopale Italiana,  ha messo in campo per l’ormai imminente bando.

L’intesa tra Stato e Chiesa prevede che il 30% dei posti vacanti venga coperto tramite un concorso ordinario, secondo quanto stabilito dall’articolo 1-bis della legge 159/19. Il restante 70% dei posti sarà assegnato attraverso una procedura straordinaria, riservata ai docenti che hanno maturato almeno 36 mesi di servizio. In totale, il concorso, questo, che  coinvolgerà 6428 insegnanti.

Un concorso atteso per oltre venti anni, che molti docenti accolgono con soddisfazione in vista della  stabilizzazione.

Ricordiamo infatti che la maggior parte degli Irc su tutti gli ordini di scuola è chiamato in cattedra con contratti annuali al 31 agosto.

Nelle prossime settimane, dunque è atteso il bando definitivo .

Abbiamo raggiunto Giuseppe Favilla, segretario generale Fensir-Sair (sindacato autonomo insegnanti di religione) che ha sottolineato alcune criticità rispetto alle tabella realizzate dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione .

“La valutazione della prova selettiva non ci lascia soddisfatti: i punteggi di una stessa sono differenziati per ordine di scuola e per tipologia . Ad esempio, la progettazione pedagogico-didattica produce un massimo di 35 punti nella scuola secondaria, mentre se ne possono acquisire al massimo 50 nell’infanzia.

La lingua inglese e tecnologia rilevano invece in tutti gli ordini di scuola tra i 10 e i 12 punti: ma sono così fondamentali per insegnare religione? Noi del SAIR non ne siamo così certi. Speriamo che i suggerimenti di modifica proposti lo scorso 15 dicembre,  attualmente la Fensir SAIR si esprime in modo contrario rispetto al “parere” del CSPI che va nella direzione opposta alla tutela dei lavoratori insegnanti di religione. ”

 

 

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