“Ciò è dovuto– si legge in una nota della FLC CGIL– al mancato adeguamento della piattaforma informatica rispetto alle novità della Legge di bilancio introdotte da gennaio 2025. Da quella data, infatti, è entrato in vigore il nuovo meccanismo di riduzione del cuneo fiscale che ha sostituito il precedente, di riduzione del cuneo contributivo”.
“Ancora una volta il Governo colpisce le retribuzioni più basse e più vulnerabili con interventi che vanno ad aggravare una situazione già segnata da comportamenti pesantemente penalizzanti in termini di tutela del potere d’acquisto. Basti pensare ai contratti pubblici non ancora rinnovati dove si vuole imporre un aumento di un terzo rispetto all’inflazione certificata (inflazione a 17% e aumenti del 6%) o al ritardo con cui vengono pagati i supplenti temporanei. Si metta subito riparo al grave danno procurato ai lavoratori con la restituzione immediata di quanto sottratto”. Conclude la nota