L’alternanza scuola-lavoro, ora definita Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (Pcto), diventa ufficialmente un requisito obbligatorio per l’ammissione all’esame di maturità. Dopo anni di proroghe e rinvii, questa condizione, introdotta dal Dlgs 62/2017 nell’ambito della riforma Buona Scuola, entra finalmente in vigore, grazie a un decreto del Ministero dell’Istruzione e del Merito accompagnato da una circolare esplicativa inviata agli istituti scolastici.
Indice
Ore obbligatorie per i Pcto
La normativa prevede che gli studenti debbano completare un monte ore obbligatorio per accedere all’esame di Stato:
- 90 ore nei licei,
- 150 ore negli istituti tecnici,
- 210 ore negli istituti professionali.
Questi percorsi, progettati per collegare il mondo della scuola e quello del lavoro, mirano a sviluppare competenze pratiche e trasversali utili sia per l’ingresso nel mercato del lavoro che per l’orientamento universitario.
Candidati esterni
Per i candidati esterni, il decreto introduce ulteriori specifiche: saranno riconosciute come valide non solo le esperienze lavorative tradizionali, ma anche attività assimilabili ai Pcto, come stage, tirocini, apprendistati e volontariato. Per soddisfare i requisiti, tali esperienze devono coprire almeno tre quarti del monte ore previsto dal percorso di studi corrispondente.
Sette anni di rinvii
Nonostante fosse stato introdotto già nel 2017, l’obbligo era stato sospeso di anno in anno tramite decreti (spesso il Milleproroghe), principalmente a causa di difficoltà organizzative e delle polemiche sorte sull’efficacia dell’alternanza scuola-lavoro. Oggi, però, si concretizza, portando nuove responsabilità per studenti, scuole e candidati esterni.
Questa misura rafforza l’importanza del collegamento tra formazione teorica e pratica, ma potrebbe sollevare ulteriori dibattiti sulla capacità delle scuole di garantire percorsi qualitativi per tutti gli studenti.