Il Decreto-Legge 160/2024 introduce interventi urgenti per migliorare l’attuazione del PNRR nei settori del lavoro, dell’università, della ricerca e dell’istruzione. La senatrice Ella Bucalo (Fratelli d’Italia) ne ha presentato le principali novità, sottolineando l’importanza di contrastare il lavoro sommerso e sostenere i settori del Made in Italy. Tuttavia, diverse voci critiche mettono in dubbio l’efficacia e la reale portata delle misure adottate.
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Lotta al lavoro sommerso: dubbi sull’efficacia
Una delle priorità del decreto è il rafforzamento delle sanzioni contro il lavoro irregolare, con l’introduzione degli Indici Sintetici di Affidabilità Contributiva (ISAC) a partire dal 2026. L’obiettivo è chiaro: combattere il lavoro nero e tutelare i diritti dei lavoratori.
Secondo la CGIL, però, senza un potenziamento delle attività ispettive e investimenti in politiche attive del lavoro, queste misure rischiano di rimanere inefficaci. Esperienze passate mostrano che solo la combinazione di controlli serrati e incentivi può portare risultati concreti.
Sostegno al Made in Italy: misure sufficienti?
Il decreto affronta la crisi dei settori strategici del Made in Italy come moda, design e agroalimentare. La senatrice Bucalo ha evidenziato l’importanza di salvaguardare competenze e posti di lavoro in un momento delicato per l’economia.
Tuttavia, la Federazione Moda Italia avverte che servono interventi strutturali più incisivi per affrontare la concorrenza internazionale e sostenere l’innovazione nei processi produttivi. Le risorse allocate potrebbero non essere sufficienti per un rilancio duraturo.
ITS Academy e liceo del Made in Italy: innovazione o dispersione?
Un punto centrale del decreto è l’internazionalizzazione degli ITS Academy, con particolare attenzione all’Africa, e l’istituzione del Liceo del Made in Italy. Quest’ultimo nasce per valorizzare la produzione d’eccellenza italiana, integrando competenze tecniche e culturali.
La FLC CGIL esprime perplessità sulla frammentazione dell’offerta formativa. La creazione di nuovi percorsi liceali rischia di sottrarre risorse ai settori già esistenti, compromettendo la qualità dell’insegnamento.
Dati sull’occupazione: realtà o narrazione politica?
La senatrice Bucalo ha rivendicato il successo delle politiche del governo, citando un aumento dell’occupazione del 3,6% e quasi un milione di posti di lavoro creati in due anni.
Critiche arrivano però dalle opposizioni, che sottolineano come gran parte dei nuovi contratti siano a tempo determinato o precari, senza garantire stabilità ai lavoratori. Secondo l’economista Andrea Fumagalli, il calo della disoccupazione potrebbe essere influenzato da fattori demografici più che da un reale miglioramento del mercato del lavoro.