Marello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha lanciato un appello per l’introduzione dello Ius Scholae, una misura che riconoscerebbe la cittadinanza italiana ai ragazzi stranieri che studiano nelle scuole del nostro Paese. In un periodo in cui il dibattito sull’immigrazione e l’integrazione continua a essere centrale, Pacifico propone di ripensare i criteri di cittadinanza, ponendo l’istruzione e l’integrazione culturale al centro di questo processo.

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Un Futuro Demografico Preoccupante
Pacifico evidenzia che l’Italia si trova di fronte a una sfida demografica significativa. “Fra 10 anni la popolazione italiana scenderà sotto i 45 milioni di abitanti,” afferma, sottolineando la necessità di rinnovare il tessuto sociale del Paese. Con più del 10% degli alunni delle scuole italiane di origine straniera, e una stima che sale al 25% nella scuola dell’obbligo, l’integrazione di questi studenti diventa un elemento cruciale per il futuro dell’Italia.
L’Educazione come Pilastro della Cittadinanza
Secondo Pacifico, la scuola gioca un ruolo fondamentale nell’insegnamento dei valori della cittadinanza italiana. “Nella scuola insegniamo i valori della cittadinanza italiana trasversalmente in tutte le materie,” spiega. Attraverso questo processo educativo, gli studenti imparano non solo la lingua italiana, ma anche la storia, la cultura e i valori che caratterizzano la società italiana. Pacifico sostiene che la cittadinanza dovrebbe essere concessa a chi completa il ciclo di studi della scuola dell’obbligo, indipendentemente dal luogo di nascita o dalla lingua madre.
Verso una Cittadinanza Inclusiva
La proposta dello Ius Scholae si basa sull’idea che la cittadinanza non debba essere determinata esclusivamente dalla nascita, ma dalla partecipazione attiva alla vita culturale e sociale del Paese. “Non è la nascita o la lingua che dà diritto di cittadinanza di un Paese, ma la cultura che insegniamo nelle nostre scuole,” sottolinea Pacifico. Concedere la cittadinanza ai ragazzi che frequentano le scuole italiane rappresenterebbe un passo significativo verso una società più inclusiva e coesa, riconoscendo il contributo positivo che questi giovani apportano.
Un Appello al Governo e alla Società
Pacifico invita il governo e la società italiana a riflettere sull’importanza di questa misura. In un’epoca di cambiamenti demografici e sociali, il riconoscimento della cittadinanza attraverso l’educazione potrebbe non solo migliorare l’integrazione degli studenti stranieri, ma anche rafforzare il senso di appartenenza e identità comune. L’adozione dello Ius Scholae sarebbe un segnale di apertura e lungimiranza, capace di valorizzare il contributo delle nuove generazioni alla costruzione del futuro dell’Italia.