Con la presente lettera, il Movimento spontaneo dei Docenti A046 di diritto ed economia, sottopone all’ attenzione. alcune criticità emerse con la cd. trasversalità dell’insegnamento dell’ educazione civica nelle scuole secondarie di secondo grado, che ricadono sul sistema scolastico nazionale e che potrebbero essere risolte senza ulteriori costi a carico dello Stato, a fronte di un insegnamento importante per la formazione e l’ istruzione degli studenti delle scuole superiori, futuri cittadini, lavoratori e contribuenti.

Come è ben noto, la Legge del 20 agosto 2019, n. 92, relativa alla “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”, a partire dall’a.s. 2020/2021, ha istituito un insegnamento cd. trasversale dell’ educazione civica, cioè che è impartito da tutti i docenti delle altre discipline durante la lezione della propria materia, senza alcuna specifica abilitazione all’insegnamento per tale materia civica, giuridica ed economica, sotto la supervisione di un coordinatore referente scelto fra i docenti. La prima relazione alle Camere sui risultati di tale insegnamento trasversale, così come prevista dalla stessa normativa, non è stata ancora presentata. Tuttavia, si avverte l’urgenza che si affronti e si risolvi tempestivamente l’argomento in questione, tenuto conto che si è concluso il primo biennio di attuazione della legge n. 92 del 2019 e, nell’attesa dei risultati della relazione ministeriale, le criticità dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica nelle scuole secondarie di secondo grado appaiono in ogni caso evidenti e la maggior parte dei docenti, degli studenti e delle famiglie la ritiene inefficace e dispersiva così come è stata attuata priva di tempi, spazi e professionalità propri.
In maniera innegabile, con l’educazione civica insegnata trasversalmente nelle scuole secondarie di secondo grado emergono i seguenti problemi:
– la contitolarità dell’insegnamento comporta molte complicazioni, tra cui il disorientamento negli studenti, che non sanno quando si svolge l’ora di educazione civica, con chi si svolge la lezione, così come non sanno da chi e come vengono valutati, dovuti all’inesistenza di una specifica classe di concorso e di un collegamento rispetto alla tipologia di laurea e di abilitazione ministeriale per il docente di Educazione Civica, che attualmente per gli studenti rimane una figura astratta. L’Educazione Civica, così come è concepita dalla legge 92/2019, non garantisce una piena efficacia formativa nei confronti dei discenti, riducendosi spesso ad un aggravio di lavoro burocratico per i docenti. Da più parti si segnalano difformità ed irregolarità organizzative della disciplina; differenziazione di approcci e contenuti tra i vari istituti scolastici, che, pur nel rispetto delle autonomia, avrebbe bisogno di una cornice normativa più approfondita e circoscritta.
– La trasversalità dell’insegnamento e l’assenza di uno spazio orario autonomo dedicato allo stesso producono un’azione didattica dispersiva e labile, che snaturano la materia in sé, soprattutto perché priva di un insegnamento professionale, formalizzato e strutturato con il docente preposto e titolare della disciplina, che data la specificità della materia, richiede una capacità di essere padroneggiata specialmente nei contenuti, nel linguaggio e nell’approccio, che solo un insegnamento curricolare affidato al competente e preposto docente di discipline giuridiche ed economiche possono garantire.
I docenti di scienze giuridiche ed economiche della classe di concorso A046, gli studenti delle scuole superiori e le famiglie sono contrari alla trasversalità dell’insegnamento dell’Educazione Civica nelle scuole secondarie di secondo grado e contestualmente chiedono meno progetti e più didattica in classe. È di questo che hanno bisogno gli studenti. Solo con la didattica gli studenti potranno percorrere un valido processo di apprendimento, insegnando ai ragazzi un solido metodo di studio.
E’ pensiero comune nella popolazione scolastica, che l’educazione civica nelle scuole secondarie di secondo grado deve ridiventare una materia a sé, così come era stata voluta ed introdotta da Aldo Moro, affidata ai docenti preparati e preposti per questo insegnamento, i docenti di diritto ed economia della classe A046.
Ma vi è di più. Dal 2015 con la Legge n. 107, vi sono circa 3000 docenti della classe di concorso A046 assunti a tempo indeterminato nei ruoli dello Stato, i quali non insegnano la propria materia, ma sono utilizzati all’interno delle scuole di titolarità per svolgere il potenziamento e per fare le sostituzioni. In ordine al suddetto numero di docenti assunti e non correttamente utilizzati, si rinvia ai dati in corso di aggiornamento – e con grande ritardo – dell’ufficio statistica del MIM, richiesti più volte dalle associazioni di categoria dei docenti A046. Secondo il nostro parere, lo Stato paga tanti docenti A046 per non insegnare la propria materia civica, giuridica ed economica ma per rimanere “a disposizione” delle scuole e dei dirigenti scolastici. Ad oggi la rilevazioni dei dati che le scuole devono trasmettere al MIM, al fine di redigere la statistica aggiornata, è fortemente rallentata. Ragion per cui si chiede alle SS.VV. di sollecitare la suddetta statistica al MIM, al fine di quantificare il numero di docenti A046 nei ruoli dello Stato e non utilizzati, la spesa ed il risparmio che avrebbe lo Stato in caso di introduzione dell’insegnamento curricolare dell’ educazione civica affidato ai docenti A046, in sostituzione della trasversalità, nelle sole scuole secondarie di secondo grado.
Un dato sorprendente è che buona parte delle cattedre che si verrebbero a creare con l’introduzione dell’insegnamento curricolare dell’ educazione civica nelle scuole secondarie di secondo grado in sostituzione della trasversalità, sarebbero occupate dai suddetti docenti già di ruolo, senza alcuna ed ulteriore spesa a carico dello Stato. Per lo Stato oltre al risparmio di risorse pubbliche, sarebbe anche un recupero di professionalità ad oggi non correttamente utilizzate. Basterebbe modificare con un Decreto Legge l’art. 2 della Legge 92/2019 ed introdurre l’insegnamento curricolare dell’educazione civica in sostituzione della trasversalità in tutte le scuole secondarie di secondo grado, affidando l’insegnamento ai docenti di scienze giuridiche ed economiche della classe A046.
Tra le problematiche e le criticità che si riscontrano con l’attuale educazione civica, oltre al fatto di privare gli studenti di una formazione ed istruzione adeguata e formalizzata con il docente titolare e preposto, è d’uopo ricordare che attualmente la classe di concorso A046 di scienze giuridiche ed economiche è una classe di concorso satura, in esubero nazionale e con la carenza di cattedre anche in caso di riassorbimento dell’esubero a volte temporaneo. E’ una classe di concorso che annovera migliaia di docenti di ruolo con la Legge 107 del 2015 (che spesso vengono utilizzati ribadiamo, circa 3000, dalle varie scuole in cui sono in organico pressoché esclusivamente per le sostituzioni dei colleghi assenti, su cattedre di potenziamento e per svolgere attività di sostegno, senza possibilità di insegnare la propria materia), si tratta docenti che insieme alle proprie famiglie vivono da oltre dieci anni il dramma di essere privati del diritto alla mobilità per la carenza di cattedre. Si tratta di una classe di concorso con un numero consistente anche nelle graduatorie a esaurimento (GAE) e nelle graduatorie di merito dei concorsi che vengono banditi inspiegabilmente ogni anno, nonostante la carenza di cattedre, ed a ciò si aggiungono inaspettatamente anche i nuovi corsi abilitanti, nonostante non vi è alcuna prospettiva di scorrimento delle graduatorie e di stabilizzazione dei docenti. Le discipline giuridiche ed economiche annoverano anche il primato di una delle graduatorie con il maggior numero di docenti precari inseriti in GPS, ad oggi sono circa 9.000, anch’essi senza alcuna prospettiva di stabilizzazione e di poter insegnare la propria materia.
Il Movimento spontaneo dei Docenti A046 di diritto ed economia