La rivolta dei docenti di sostegno tra sit-in e flashmob chiedono al governo “garanzie e rispetto” – Video

La rivolta dei docenti di sostegno tra sit-in e flashmob chiedono al governo “garanzie e rispetto” – Video

Nella giornata odierna in diverse piazze italiane ed in diversi atenei impegnati nella formazione con corsi di specializzazione sul sostegno agli alunni con disabilità, più comunemente definiti TFA, sono stati realizzati Sit-in e Flashmob a cura degli specializzandi dell’VIII ciclo per chiedere a gran voce assunzioni da GPS anche quest’anno e per opporsi fermamente alla scelta del docente di sostegno da parte delle famiglie, un provvedimento che, se attuato, prescinderebbe da quei criteri di reclutamento oggettivi e trasparenti che oggi sono garantiti dalle GPS.

 

Tutti insieme i laureandi in Scienze della formazione primaria e gli specializzandi sul sostegno hanno chiesto di poter ottenere un contratto a tempo indeterminato al fine di garantire la continuità didattica agli alunni con disabilità. Solo attraverso il giusto riconoscimento del percorso di specializzazione sul sostegno, svolto in Italia, si potrà garantire il diritto allo studio e la giusta inclusione agli alunni con disabilità.

Il Coordinamento dei Docenti Specializzandi e Specializzati per le attività di sostegno ha realizzato una vera e propria rete che ha visto coinvolti gli atenei di Roma, Napoli, Torino, Bologna, Milano Brescia, Campobasso ed altre città per vedere riconosciuta la propria professionalità.

Il loro motto è stato: solo insegnanti specializzati in Italia, assunti con criteri di trasparenza e non discrezionali, possono assicurare la continuità didattica ed educativa.

La nostra redazione è stata al Suor Orsola Benincasa di Napoli ed ha raccolto le testimonianze di alcuni dei manifestanti. 

Garantire la continuità didattica ed educativa è un obbiettivo che va in parallelo con la stabilizzazione dei docenti precari“ così dichiara Alessio Golia per il coordinamento nazionale della protesta contro le decisioni del governo sul tema dell’assunzione dei docenti, sottolineando il grande successo dell’iniziativa odierna.

Siamo soddisfatti della partecipazione degli specializzandi e specializzati al nostro flash mob“. Così commentano Pasquale Matino, Ilaria Gliottone, Maria Giovanna Genco, Maria Acanfora,tra gli organizzatori dell’evento cui hanno partecipato oltre ai docenti specializzandi e specializzati anche rappresentanti dei sindacati, giornalisti e rappresentanti di categoria.

Contemporaneamente, alla nostra redazione giungevano moltissime mail da docenti specializzati sul sostegno con il VII ciclo disoccupati nella propria provincia che nel corrente anno scolastico sono stati impossibilitati ad insegnare in altre regioni d’Italia, a causa di disposizioni come la precedente OM 112/22, articolo 13, comma 23.

La protesta di questi docenti è montata quando il 3 aprile quando hanno saputo dell’intenzione del governo di modificare la normativa esistente sulle GPS consentendo l’inserimento “a pettine” dei docenti specializzati sul sostegno all’estero.

Abbiamo quindi chiesto un parere sulle iniziative di oggi e su questa protesta alla docente di sostegno Enny Mazzella che da molti mesi segue queste vicende anche dal punto di vista normativo.

Sono felice di constatare la combattività e l’energia dei docenti oggi scesi in piazza” ci ha dichiarato “tuttavia ritengo che i loro problemi stiano solo iniziando. Nella sola provincia di Napoli i disoccupati specializzati sul sostegno per la scuola secondaria (cdc ADSS) sono quasi 3000 e si registrano situazioni analoghe in molte province del centro sud. Questo determinerà una migrazione di massa al nord con l’aggiornamento delle prossime GPS. Ma tutti i sacrifici che questi insegnanti potranno fare abbandonando famiglie e affetti non garantiranno il successo”. 

Con una migrazione di massa che coinvolgerà tutti i docenti specializzati per la cdd ADSS VII ciclo, attualmente disoccupati al Sud Italia più tutti i docenti specializzandi dell’VIII ciclo si potrà saturare la domanda anche nelle province del centro nord. Peggio accadrebbe se fosse confermato l’inserimento “a pettine” degli specializzati all’estero con inevitabile scavalco di tanti docenti che si sono specializzati con sacrificio e impegno in Italia. 

La nuova OM che si sta scrivendo e che sarà a breve pubblicata, continua a prevedere per gli insegnanti inseriti nella GPS di una provincia il divieto di lavorare in altre province, sebbene all’art 13 comma 23 precisi che in caso di esaurimento delle graduatorie di istituto le scuole pubblicheranno interpelli per reclutare insegnanti su base nazionale. Ma questo determinerà ancora una volta che, come accaduto nell’a.s. 2023/24, migliaia di docenti NON specializzati potranno essere nominati da GUI (Graduatorie Unificate Incrociate) per insegnare ad alunni con disabilità. Questo non solo contrasta con i principi dell’educazione inclusiva, ma viola anche la legge 104/92, articolo 14, comma 6, che garantisce agli alunni con disabilità il diritto a insegnanti di sostegno adeguatamente specializzati.

Per affrontare questi problemi, gli insegnanti che hanno completato la Specializzazione per l’Attività di Sostegno Didattico agli alunni con disabilità in Italia, pur condividendo la giusta battaglia dei colleghi specializzandi per l’eventuale assunzione da GPS,

Cosa CHIEDONO con urgenza

che l’Ordinanza Ministeriale che regolerà le prossime GPS preveda quanto segue:

• Priorità per gli insegnanti specializzati in Italia e ferma opposizione all’inserimento “a pettine” degli insegnanti specializzati provenienti dall’estero.

• Interpelli nazionali sul sostegno fin dall’esaurimento delle GPSdi prima fascia. Pertanto tecnicamente propongono lamodifica dell’articolo 13, comma 23, della nuova OM per le GPS: al penultimo periodo, dopo le parole “in caso di esaurimento delle graduatorie di istituto” aggiungere “per le classi comuni e delle prime fasce per i posti di sostegno”

Il video del Flashmob e Sit-in

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