Lezioni a pagamento: genitori costretti a coprire le carenze del personale scolastico

lezioni a pagamento

Il ritardo nell’avvio del tempo pieno nelle scuole primarie italiane sta mettendo in difficoltà molte famiglie, che si trovano costrette a cercare soluzioni alternative per garantire la permanenza dei figli a scuola nelle ore pomeridiane. Un caso emblematico è quello riportato da MilanoToday, che racconta la storia di Claudia, una mamma single con un figlio di 10 anni, che lavora come segretaria senza orari flessibili. Claudia, come tanti altri genitori, ha visto l’orario scolastico ridotto dalle 16.30 alle 14.30, ma non potendo permettersi di lasciare il lavoro prima, ha dovuto rivolgersi a una cooperativa esterna, pagando 50 euro a settimana per coprire le ore mancanti.

La situazione di Claudia riflette un problema diffuso in molte scuole italiane, dove la mancanza di personale sta ritardando l’avvio del tempo pieno e lasciando i genitori senza alternative se non affidarsi a servizi esterni a pagamento. Questo fenomeno sta creando disagi specialmente nelle famiglie in cui i genitori non hanno la possibilità di gestire orari di lavoro flessibili, come riportato anche da altre fonti di informazione​.

Nonostante l’intervento di cooperative per garantire il servizio pomeridiano, si sollevano domande sull’equità di tali soluzioni, che mettono ulteriori pressioni economiche su famiglie già in difficoltà. La mancanza di supplenti e la lenta gestione degli appalti sono solo alcuni dei fattori che stanno portando a questa situazione, creando un divario tra chi può permettersi di pagare e chi deve rinunciare a ore fondamentali di assistenza scolastica.

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