Piccole scuole con pluriclassi, la denuncia del Sindaco dell’entroterra di Pescara, Lorenzo Mucci. Quello delle pluriclassi è un fenomeno “consistente” e “complesso”, così come lo definisce INDIRE nel suo ultimo report nazionale che inquadra il caso su comparazione regionale.
“Consistente perché rappresentativo di una parte importante dell’intera popolazione scolastica italiana, sia in termini di plessi, sia in termini di alunni; perché distribuito sull’intero territorio nazionale, da Nord a Sud; perché appare stabile nel tempo e probabilmente in aumento nel prossimo futuro. Risulta dunque un fenomeno costitutivo della scuola italiana. È un fenomeno “complesso”, in quanto le piccole scuole non sono soltanto quelle delle piccole isole, dei luoghi remoti e isolati, ma si trovano anche nei centri urbani, nei comuni di cintura e in quella molteplicità di zone fra città e campagna molto diffuse sul nostro territorio. Luoghi con storia, identità culturali e contesti socioeconomici assai diversi; luoghi dunque portatori di proprie istanze e bisogni specifici, in cui il rapporto fra istituzioni, scuola e cittadinanza può variare molto”.
(Indire 2021)
Sebbene quelle delle pluriclassi sembri essere una criticità sommersa nel mondo della scuola o ad appannaggio esclusivo del meridione, con la denuncia del Sindaco di Nocciano (PE), Lorenzo Mucci, si scopre essere un fenomeno vivo anche nel centro/nord d’Italia. La rivendicazione è l’identità della classe in base all’età. Giovanna Speziale, consigliere comunale con delega all’istruzione, in vece del Sindaco di Nocciano, al 43esimo appuntamento della rubrica di approfondimento tematico de La Voce della Scuola, dichiara: “Nel nostro comune, di 1800 abitanti, si assiste ad un fenomeno crescente: l’aumento delle pluriclassi è la diretta conseguenza è dovuta alla mancanza di classi stabili per effetto sia del calo demografico che del calo delle iscrizioni a seguito di altre scelte su territori adiacenti”.
Si rivendica l’identità della classe fine a sé stessa, tale posizione è supportata da Francesca Seconetti, Responsabile Scuola Lega Abruzzo, nonché professoressa, che dichiara: “Tutto ciò che ha detto la Prof.ssa Speziale, è purtroppo frequente in molti comuni. Ad esempio, nel comune di Pineto quest’anno due classi sono state divise, mancando l’organico covid. Alcuni ragazzi sono andati in una frazione di Pineto, mentre altri sono stati inviati in un’altra frazione. Tutto ciò ha creato dei disagi, nonostante sia stato fornito un sistema di trasporto dalla scuola. È molto difficile spiegare queste dinamiche specifiche alle famiglie, considerando le difficoltà che queste comportano, e ciò ha alimentato del malcontento. Nella mia veste di Responsabile del Dipartimento Scuola e Cultura, mi sono interessata alla problematica di Nocciano. Credo che la politica in questi casi debba intervenire, e il Dipartimento Scuola è stato molto utile per sollevare la problematica a livello nazionale, e a tal proposito il Sen. Mario Pittoni della Lega ha insistito per presentare il problema ai prossimi tavoli del Ministero dell’Istruzione”.
“Le migrazioni verso i grandi centri è la sintomo evidente delle pluriclassi. Ci chiedono un aumento dell’offerta formativa, situazione fallimentare in partenza, nonostante gli sforzi sia dei Dirigenti Scolastici che delle Amministrazioni Locali perché è sempre più basso il numero degli alunni, conclude la consigliera comunale, Giovanna Speziale. Chiedo quindi alla politica di intervenire, affinché non si formino più pluriclassi che accentuano il problema dello spopolamento. Attualmente la legge stabilisce che due classi di 20 alunni vadano a formare automaticamente le pluriclassi. Vorremmo che questo numero venisse abbassato, in modo da non dover necessariamente formare le pluriclassi, e avere classi di 8-10 studenti nel nostro istituto”.