Ricordare per non dimenticare: Le Vittime innocenti della Camorra

Ricordare per non dimenticare: Le Vittime innocenti della Camorra

Torre del Greco (NA), 28 luglio 2000: Un’altra data segnata dal sangue innocente. Giuseppe Falanga, 47 anni, imprenditore edile, viene brutalmente assassinato davanti ai suoi operai per essersi rifiutato di pagare il pizzo. Un atto di coraggio che gli è costato la vita.

 

Portici (NA), 28 luglio 2014: Un altro innocente, Mariano Bottari, 75 anni, pensionato, viene colpito alla gola da una pallottola vagante mentre compiva delle commissioni per la moglie. Due storie diverse, un tragico filo conduttore: la violenza cieca della camorra.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) commemora queste vittime attraverso le parole di un giovane studente calabrese, Alessio Sem, della classe III sezione G del Liceo scientifico Filolao di Crotone.

Giuseppe Falanga, come racconta Alessio, era un imprenditore che si era opposto al racket. Stava sovrintendendo ai lavori di ristrutturazione delle palazzine nei pressi della litoranea quando fu ucciso. Gli assassini lo colpirono di fronte agli operai e agli abitanti del quartiere, un messaggio chiaro: questo è il destino di chi non si sottomette. La sua storia è emblematica del coraggio di chi dice no alla mafia, alle ingiustizie, all’illegalità.

Mariano Bottari fu invece una vittima casuale, colpito da una pallottola vagante mentre faceva delle compere. La sua morte ci ricorda quanto siano indiscriminate e tragiche le conseguenze della violenza mafiosa.

Alessio Sem sottolinea l’importanza di non dimenticare queste storie. “Ciò che è successo a Falanga e Bottari deve servire a destare le coscienze per promuovere un cambiamento”, dice. “Chi resta in silenzio, chi è apatico, chi sostiene che va sempre tutto bene è complice della criminalità organizzata”.

Occorre coraggio e senso civico. Ogni singola vittima che ha avuto il coraggio di dire NO al pizzo e alla mafia ha iniziato a sgretolare il muro di omertà, che è ancora oggi la roccaforte della criminalità organizzata.

Il CNDDU continua a promuovere la memoria e l’educazione alla legalità attraverso il progetto “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità”. Questo progetto mira a diffondere tra le giovani generazioni storie di coraggio e resistenza, contribuendo a formare cittadini consapevoli e impegnati.

Il presidente del CNDDU, Prof. Romano Pesavento, ribadisce l’importanza di ricordare queste vittime per onorare i valori della legalità e per mantenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per un futuro migliore.

Non dimenticare è un dovere. La memoria è la nostra arma più potente contro l’omertà e l’ingiustizia.