Si è conclusa la sessione informativa sullo schema di riforma degli istituti tecnici legata al PNRR. Presenti all’incontro in rappresentanza del sindacato Anief: Daniele Maggiore e Gianmauro Nonnis.
Negli elementi minimi lo schema prevede la costituzione di un percorso di un biennio comune, un secondo biennio di specializzazione e si conclude con quinto anno di raccordo scuola-azienda. Restano da definire i quadri orari che saranno ad appannaggio delle autonomie dei singoli istituti con quote che possono arrivare al 30% del monte ore.
Daniele Maggiore ha detto che “non appare ancora chiaro come la riforma del monte ore e la contestuale riforma delle classi di concorso possano trovare integrazione con le imminenti esigenze di formazione organici, mobilità e reclutamento, soprattutto per quelle classi di concorso cosiddette STEM per le quali è difficile anche solo trovare personale con titolo. Inoltre, preoccupano le possibili aggregazioni di classi di concorso che minerebbero alla base la qualità degli apprendimenti dei futuri tecnici in quanto ogni classe di concorso offre una propria specificità”.
Secondo Gianmauro Nonnis, vicepresidente nazionale Anief, “in questo momento gli istituti si stanno organizzando per l’orientamento alla scelta del percorsi di istruzione superiore, storicamente ogniqualvolta si è andati a ritoccare l’istruzione tecnica si è avuta come conseguenza la liceizzazione dell’istruzione superiore, ciò è avvenuto anche ai tempi della prima applicazione del DPR 88 che oggi è in via di riforma, ovvero l’incertezza di un percorso ancora non definito ha fatto scegliere agli studenti e alle famiglie i percorsi scolastici più consolidati. La celerità con la quale l’amministrazione sta proseguendo sulla riforma potrebbe far ripresentare lo stesso problema di organici e di sbocchi professionali che si è avuto proprio con il DPR 88, il primo anno di corso dei nuovi bienni è previsto infatti per l’a.s. 2024-2025”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha affermato che “particolarmente critici appaiono dal punto di vista sindacale i commi 8, 9 e 10 dell’art 1, nei commi 8 e 9 si parla di organizzare i PCTO senza ulteriori oneri aggiuntivi ben sapendo che a gennaio si è resa necessaria una riunione per parlare di sicurezza nei percorsi di tirocinio, è giusto il caso di ricordare che tra il 2021 e il 2022 si sono avuti numerosi incidenti di cui tre mortali tra gli studenti tirocinanti: lo stesso livello di spesa produce lo stesso livello di sicurezza, il quale invece deve essere incrementato affinché gli infortuni durante le ore di PCTO possano scendere a zero. Il comma 10 invece mette in discussione le competenze dei docenti, richiamando il comma 124 della legge 107 sulla necessità di formazione del personale già in servizio: il personale in servizio è pienamente competente per ogni livello di didattica, sono i laboratori semmai che sono aggiornati agli anni ’90 o anche precedenti, e il loro rinnovo deve prevedere finanziamenti aggiuntivi”.