Senza stipendio da quasi due mesi, la beffa di 1700 docenti neoassunti: “Non riusciamo a pagare l’affitto”. E la protesta corre sul web

Bassi stipendi dei docenti (Ocse)
angry young female teacher wearing glasses tear paper sitting at desk with school tools in classroom
Riceviamo e pubblichiamo
Hanno appena raggiunto l’agognato traguardo dell’immissione in ruolo ma da quasi due mesi sono senza stipendio. Una vicenda che si incaglia tra ritardi e intoppi burocratici del Ministero dell’Istruzione, segreterie scolastiche e ragionerie territoriali e che interessa ben 1700 docenti in tutta Italia.

A denunciare la situazione è Eloisa Aquilani, neoimmessa a ruolo e portavoce dei suoi colleghi senza stipendio, che ha lanciato una petizione sulla piattaforma online Change.org per raccogliere firme e chiedere l’immediato sblocco delle retribuzioni.
Alla base del ritardo che ha fatto slittare gli accrediti di Settembre e probabilmente interesserà anche quelli di Ottobre, una serie di rallentamenti burocratici e mancate comunicazioni tra i vari enti. “Il Ministero dell’Istruzione non avrebbe fornito indicazioni chiare sulla stipula dei contratti – si legge nel testo dell’appello online – mentre alcune scuole avrebbero trasmesso la documentazione in ritardo. Le ragionerie territoriali, sovraccariche di lavoro, non sarebbero in grado di evadere le pratiche in tempi rapide”.
Tutto questo mentre “migliaia di docenti che hanno lavorato sodo per raggiungere il tempo indeterminato fanno la fame e non riescono a pagare l’affitto”, spiega Aquilani. Una situazione che da nord a sud interessa tantissimi docenti che devono fare i conti con assegnazioni lontano da casa. E’ il caso della stessa Aquilani, docente assegnata a Lampedusa. “Il costo media di una stanza sull’isola è di 70 euro al giorno, siamo ancora in stagione turistica. A questo bisogna aggiungere tutte le altre spese e una media di 100 euro a viaggio per raggiungere Sciacca dove c’è la mia famiglia e i miei figli di tre e sette anni”. Una situazione analoga a migliaia di docenti neoimmessi in ruolo che fronteggiano da ormai un mese e mezzo vite da fuori sede senza stipendio. “Ricevo moltissime segnalazioni – prosegue Aquilani – ci sono colleghi che non riescono più a sostenere le spese e sono dovuti tornare a casa chiedendo un periodo di aspettativa non retribuita. Non è possibile continuare a lavorare senza stipendio, non è un’emergenza o una situazione nuova per il Ministero, è qualcosa che si ripete ogni anno. È veramente una situazione surreale”.
Contro questa situazione, i docenti hanno indetto uno sciopero il prossimo 23 Ottobre. La protesta degli insegnanti senza stipendio è appena cominciata.

Link alla petizione Change.org/InsegnantiSenzaStipendio

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