Smartphone e scuola. La circolare dimentica che le scuole sono autonome

Smartphone e scuola

Smartphone e scuola. Rapporto difficile iniziato con i cellulari. Lettura della circolare. Il Ministro ignora l’autonomia progettuale delle scuole.

Smartphone e scuola. Rapporto complicato

Smartphone e scuola. Rapporto molto controverso. Non è azzardato definirlo complicato. I molti casi di bullismo online o le ricadute negative sull’attenzione o sui processi di apprendimento hanno incrinato quella iniziale fiducia verso il dispositivo elettronico. Il discorso ovviamente coinvolge anche i pc e i tablet.
Nel lontano 2007 i primi segnali. Fioroni pubblicò una Direttiva dove si vietavano i cellulari (gli smartphone invaderanno il mercato dopo il 2011) ” considerato che il discente ha il dovere: – di assolvere assiduamente agli impegni di studio anche durante gli orari di lezione (comma 1);
– di tenere comportamenti rispettosi degli altri (comma 2), nonché corretti e coerenti con i principi di cui all’art. 1 (comma 3);
– di osservare le disposizioni organizzative dettate dai regolamenti di istituto (comma 4). La violazione di tale dovere comporta, quindi, l’irrogazione delle sanzioni disciplinari appositamente individuate da ciascuna istituzione scolastica, nell’ambito della sua autonomia, in sede di regolamentazione di istituto
“.
Le indicazioni di Fioroni erano rispettose dell’autonomia scolastica (D.P.R. 275/99).
L’attuale Ministro il 19 dicembre confermava e formalizzava  il suo orientamento di divieto all’uso dei cellulari, richiamando quasi completamente alla Direttiva Fioroni.

La circolare del Ministro non lascia dubbi

L’ultima circolare di G. Valditara non sorprende. Conclude un percorso intrapreso quasi due anni fa. Gli smartphone sono vietati fino al terzo anno di scuola secondaria di primo grado salvo i casi in cui sia previsto nel Pei…. La decisione è supportata da alcuni studi come il Rapporto Unesco (Global education monitoring report 2023) e quello Ocse Pisa 2022 debitamente citati nella circolare.
Nessun mette in dubbio la validità dei suddetti rapporti. Non si è d’accordo sulla natura dirigistica della posizione. Difficile accettare che un principio possa sempre valere per le peculiarità di ogni Istituto scolastico. In altri termini, la circolare lede l’autonomia scolastica nel suo profilo progettuale. Questo rimanda alla fiducia riposta nei docenti.
Del resto il Ministro coerentemente con il suo credo politico sta accellerando sul profilo verticistico della sua azione.
Se si è persuasi che gli insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado (lasciamo stare quelli dell’infanzia. Discorso eccessivo) non  siano capaci di gestire lo smartphone ai fini didattici lo si dica in un dibattito aperto alle migliori esperienze condotte finora, evitando dichiarazioni o interviste senza interlocutori validi.
La circolare denota, infine la convinzione che i problemi di attenzione saranno risolti con il loro divieto. Cosa dire dei tablet e pc e dell’uso compulsivo e pervasivo degli smartphone a casa?

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